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Duomo di Milano, app ufficiale per scoprire la cattedrale

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a nuova app Duomo di Milano nasce dal desiderio di fornire ai visitatori uno strumento utile e intuitivo che metta a portata di smartphone tutte le informazioni per la visita alla Cattedrale e gli affascinanti percorsi del Complesso Monumentale. Sono trascorsi esattamente 60 anni, sottolinea LaPresse, da quando Giovanni D’Uva, imprenditore all’epoca diciannovenne decisamente intraprendente, chiese udienza all’allora Arcivescovo di Milano cardinale Giovanni Battista Montini (futuro Papa San Paolo VI) per proporre di installare nel Duomo le prime audioguide multilingue da lui inventate. Oggi la D’Uva, azienda condotta da Ilaria, figlia di Giovanni, collabora con i musei e le chiese più importanti d’Italia per offrire esperienze interattive, attraverso videoguide, mobile app, totem multimediali, tour guidati, biglietterie, bookshop, servizi di interpretazione museale. Un traguardo che non soltanto celebra i 60 anni dalla fondazione dell’azienda, ma anche l’inizio della fortunata e ininterrotta collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, che oggi si consolida con la nascita della nuova app ufficiale Duomo Milano. La Veneranda Fabbrica, storico ente istituito nel 1387 da Gian Galeazzo Visconti per progettare e costruire il Duomo di Milano, si occupa ancora oggi, dopo seicento anni, di conservare e valorizzare la Cattedrale e i suoi tesori di fede e di arte, meta ogni anno di oltre due milioni di visitatori, nonché di promuovere numerose iniziative culturali.

Accoglienza dei turisti

Nell’ambito delle sue molteplici attività, la Veneranda Fabbrica del Duomo ha fortemente sostenuto la nascita di una nuova videoguida disponibile in loco per la visita al Complesso Monumentale e, soprattutto, di una nuova app, affidandone la realizzazione alla D’Uva, che, per l’occasione ha sviluppato un’innovativa piattaforma. I contenuti storico-artistici della videoguida e dell’app sono stati realizzati e curati per l’occasione dalla Veneranda Fabbrica, nel segno del continuo impegno nell’accoglienza di visitatori provenienti da tutto il mondo. La nuova app nasce dal desiderio di fornire ai visitatori uno strumento utile e intuitivo che metta a portata di smartphone tutte le informazioni per la visita alla Cattedrale e gli affascinanti percorsi del Complesso Monumentale. Nell’app confluiscono informazioni pratiche e contenuti degli audiotour multilingue, disponibili per il download sugli store online e, in loco, sui dispositivi Samsung che D’Uva propone come videoguide. La narrazione, riferisce LaPresse, accompagna così i visitatori lungo il percorso, raccontando i luoghi e illustrandone le vicende e la storia, in maniera coinvolgente e immediata. Con un semplice tocco sul proprio display, i visitatori di tutto il mondo potranno avere accesso a video, immagini e contenuti, scegliendo in totale autonomia cosa approfondire, immergendosi completamente in un tour indimenticabile, realizzando cartoline digitali personalizzate da condividere, trasformando un viaggio culturale in un’esperienza digitale grazie alle spettacolari bellezze artistiche offerte dal Duomo di Milano. I contenuti sono disponibili in 9 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese, giapponese e portoghese. Nel design dell’applicazione sono state seguite le linee guida di Google e Apple, tenendo in considerazione tutti gli elementi dell’esperienza utente (usabilità, accessibilità, architettura dei contenuti, interazione, design, ecc.), sviluppati in armonia con l’identità visiva della Veneranda Fabbrica del Duomo.

Restauro

Recentemente si è conclusa l’accordatura stagionale dell’Organo del Duomo di Milano, di cui si è occupato l’accordatore Ilic Colzani, sempre in sinergia con il Maestro Emanuele Carlo Vianelli, Organista titolare del Duomo. L’intonazione è proprio il processo che determina il timbro, il colore del suono che si propaga, la voce della canna che parla e sull’antico strumento della Cattedrale le canne sono 15.800, con registri ad ancia e ad anima, che assumendo comportamenti diversi, vanno allineati e mantenuti armonici costantemente. Ma per l’Organo del Duomo la manutenzione ordinaria stagionale non è sufficiente, è soggetto infatti ad un progressivo deterioramento organico poiché costituito da materiali vivi come il legno, il metallo ed i pellami. Esposto alla notevolissima movimentazione di polvere di marmo, abrasiva, che si deposita con calcinacci e particolato sulle canne, ostruendole, lo strumento è sottoposto a considerevoli sofferenze, fra cui un esempio è la lacerazione della pelle di Rélais che crea un suono asmatico per l’assenza di vento (aria). Per tale motivo a breve sarà pubblicato il bando che darà il via entro il 31 ottobre al restauro delle sue parti meccaniche, imprescindibile però dal restauro delle casse e delle pregiate parti lignee attualmente in corso presso lo Studio di restauro Quartana. Il restauro delle parti lignee prevedrà infine un nuovo sistema di rimontaggio delle formelle e cariatidi, secondo i criteri di reversibilità, sostituendo le viti originali con viti inox, isolate dal legno con grassi o gomme per diminuire lo sbalzo termico che creerebbe condense, quindi attacchi da funghi e insetti. Un’alternativa alle viti inox, sono le viti in vetroresina, studiate appositamente per il Duomo. Le zanche di ferro e le foderine per sigillare le formelle saranno sostituite da molle armoniche.

Accesso gratuito

L’app è disponibile in free download negli store Google Play e App Store: dà accesso gratuitamente a tutte le informazioni per la visita, a una serie di servizi, a un primo contenuto (la Facciata) e consente di acquistare e scaricare a pagamento tutti i tour multimediali completi e altri servizi per la visita. L’app può essere scaricata per intero sul telefono affinché i contenuti possano essere fruiti anche in assenza di connessione wifi o di rete internet. Entrando nel vivo della visita, la parte alta della homepage ospita gli audiotour, suddivisi in 4 esperienze: Facciata, Cattedrale, Terrazze e Museo. Il contenuto relativo alla Facciata, evidenzia LaPresse, è consultabile gratuitamente; il download degli altri tre percorsi è disponibile al prezzo complessivo di 4,99 euro: una ricca esperienza che propone 1 ora e 40 minuti di audio multilingue, 85 punti di ascolto e 143 immagini di alta qualità. Tra le varie opportunità i tour guidati permettono anche l’attivazione della funzione “Nelle vicinanze”, accedendo alla lista di punti di ascolto che si trovano nei pressi del dispositivo; l’elenco si aggiorna automaticamente con il movimento del visitatore durante la visita. Questo è reso possibile grazie alla tecnologia dei sensori beacon installati lungo il percorso, in grado di dialogare con l’app e di rilevare la presenza di dispositivi.

La videoguida

La sezione della homepage dedicata ai servizi presenta diverse opzioni, attive con link diretto alla pagina web della Veneranda Fabbrica del Duomo, tra cui la possibilità di acquisto del biglietto, di prenotazione delle visite guidate, di donazione per i progetti di restauro del Duomo e Duomo Shop. In questa sezione si trovano anche quattro card “Esplora”: Info per la visita: una breve presentazione del Complesso Monumentale del Duomo di Milano. Cultura e Arte, Eventi in Duomo: dà accesso a un testo con una sintetica introduzione alle attività che la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano promuove per sostenere i Grandi Restauri della Cattedrale. Crea una cartolina: permette di scattare o selezionare una foto dal proprio rullino e modificarla applicando filtri per creare cartoline digitali con decorazioni a tema da inviare o condividere online. Mappa generale: visualizza la mappa generale dell’area del Complesso monumentale del Duomo, con segnalazione di informazioni utili quali ingressi, ticket office, Duomo Shop, ascensori ecc. Vivere l’esperienza di visita al Duomo di Milano è oggi possibile non soltanto grazie alla nuova app, ma anche con l’utilizzo della videoguida, resa disponibile in loco dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e sempre in 9 lingue. Per questo progetto, secondo quanto riportato da LaPresse, D’Uva ha avviato una collaborazione con Samsung, azienda leader mondiale nel settore della tecnologia. Samsung, attraverso i suoi dispositivi, si è rivelata il partner ideale per offrire un’esperienza di visita completa, coinvolgente e adeguata all’abitudine del pubblico a interagire con tecnologie di un livello sempre più raffinato. 

Identità visiva

Nell’app confluiscono informazioni pratiche e contenuti degli audiotour multilingue, disponibili per il download sugli store online e, in loco, sui  dispositivi Samsung che D’Uva propone come videoguide. La narrazione accompagna così i visitatori lungo il percorso, raccontando i luoghi e illustrandone le vicende e la storia, in maniera coinvolgente e immediata. Con un semplice tocco sul proprio display, i visitatori di tutto il mondo potranno avere accesso a video, immagini e contenuti, scegliendo in totale autonomia cosa approfondire, immergendosi completamente in un tour indimenticabile, realizzando cartoline digitali personalizzate da condividere, trasformando un viaggio culturale in un’esperienza digitale grazie alle spettacolari bellezze artistiche offerte dal Duomo di Milano. I contenuti, racconta LaPresse, sono disponibili in 9 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese, giapponese e portoghese. Nel design dell’applicazione sono state seguite le linee guida di Google e Apple, tenendo in considerazione tutti gli elementi dell’esperienza utente (usabilità, accessibilità, architettura dei contenuti, interazione, design, ecc.), sviluppati in armonia con l’identità visiva della Veneranda Fabbrica del Duomo. L’app è disponibile in free download negli store Google Play e App Store: dà accesso gratuitamente a tutte le informazioni per la visita, a una serie di servizi, a un primo contenuto (la Facciata) e consente di acquistare e scaricare a pagamento tutti i tour multimediali completi e altri servizi per la visita. Vivere l’esperienza di visita al Duomo di Milano è oggi possibile non soltanto grazie alla nuova app, ma anche con l’utilizzo della videoguida, resa disponibile in loco dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e sempre in 9 lingue. 

La vetrata

In una lettera da Milano all’amico e confidente Thomas Love Peacock del 1818, il grande poeta inglese Shelley identifica un luogo ben preciso all’interno del Duomo di Milano, nell’abside, sotto le ampie vetrate della Cattedrale (le più grandi al mondo), alla tenue e dorata luce delle quali egli ama ritirarsi per leggere la Commedia di Dante. Un luogo mistico, dove lo spazio finito della Cattedrale si congiunge con l’infinito dell’interiorità. È proprio all’interno di questo spazio, accarezzato dalla grande “cascata di luce” (la citazione è del Papa Emerito Benedetto XVI) che si riversa copiosa dalle ampie finestre istoriate del Duomo, per rivivere quella stessa emozione di Shelley, che la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano organizza, dal 28 giugno al 1 settembre 2019, Vetrata 25: un’esposizione al pubblico all’interno del retrocoro della Cattedrale di alcuni antichi e preziosi antelli provenienti dalla quattrocentesca vetrata n. 25, dedicata a san Giovanni Damasceno, oggetto di un recente intervento di restauro, prima che essi risalgano alla loro collocazione originaria, a quindici metri da terra. L’iniziativa, accessibile a tutti coloro che visitano il Duomo, permette così finalmente di ammirare da vicino ed in tutto il loro splendore i dettagli e le raffinate particolarità di questi preziosi capolavori dell’arte vetraria, vera e propria Biblia pauperum della città di Milano da quasi sei secoli.

La vetrata n. 25 sormonta l’altare di Santa Prassede, sul fianco settentrionale del Duomo, tra la fine del capocroce e l’inizio dell’abside. Si tratta di una delle vetrate più antiche presenti in Cattedrale e si presenta come un trittico composto da tre lancette per un totale di 38 antelli più il rosone superiore e 25 vetratine sagomate, a riempimento delle lesene lapidee. La vetrata propone gli episodi della vita di San Giovanni Damasceno. Attribuita a Niccolò da Varallo, realizzata tra il 1478 ed il 1480, fu offerta dal Collegio degli Speziali, ovvero dai farmacisti del tempo, in onore del loro patrono san Giovanni Damasceno, originariamente collocata nel transetto sud. Già bisognosa di restauro nel 1539, la vetrata venne probabilmente trasferita in quell’occasione alla vetrata 25 del transetto nord. Successivamente, essa fu oggetto di numerosi e successivi interventi anche nell’Ottocento, per le cure degli Architetti della Veneranda Fabbrica Giuseppe Vandoni e Paolo Cesa Bianchi; quest’ultimo avviò peraltro una delle primissime campagne fotografiche fin dal 1883. L’intervento di restauro della vetrata, approvato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città di Milano e condotto dal laboratorio di Laura Morandotti è stato dovuto alla necessità improcrastinabile di intervenire sui telai deformati che ne compromettevano la struttura. La pulitura da depositi organici che rendevano quasi illeggibili le scene ha messo in luce dettagli straordinari e rivelato particolari sorprendenti che oggi la Veneranda Fabbrica vuole offrire alla contemplazione ravvicinata dei milanesi e di tutti coloro che visiteranno il Duomo nei mesi estivi. Gli antelli restaurati verranno riportati nella loro collocazione originaria nell’autunno di quest’anno. Giovanni Damasceno fu un personaggio di prima grandezza nella storia della teologia bizantina nel VII secolo, un eminente dottore nella storia della Chiesa universale. Egli è soprattutto un testimone oculare del trapasso dalla cultura cristiana greca e siriaca alla cultura dell’Islām. Un santo cui le vetrate del Duomo debbono forse – indirettamente – la loro esistenza. Il Damasceno fu infatti protagonista di una ferma opposizione contro coloro che negavano la possibilità di utilizzare immagini nel culto e nelle chiese cristiane. Secondo il santo, infatti, Dio ha scelto la storia umana per rivelarsi e si è incarnato nel grembo della Vergine Maria per farsi uomo tra gli umani nel Figlio Gesù e manifestare il suo volto. I suoi discorsi sulle immagini stanno alla base della piena riabilitazione di Giovanni Damasceno e della sua canonizzazione da parte dei Padri ortodossi convocati nel Secondo Concilio di Nicea del 787, settimo ecumenico. San Giovanni Damasceno è stato proclamato Dottore della Chiesa da Papa Leone XIII nel 1890.

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