Don Siracusano: “No al termovalorizzatore: inquina”

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Il progetto di installazione di un termovalorizzatore nella Valle del Mela non è accettabile, in quanto ricade su un’area già dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale: infatti va considerato che verrebbero introdotte nell’aria nuove pericolose sostanze, quali polveri sottili, metalli pesanti e composti della famiglia dei furani e delle diossine. Ciò costituirebbe un impatto aggiuntivo rispetto all’attuale livello di inquinamento, con inevitabili effetti sinergici di pericolosità a oggi sconosciuta”.

Lo scrive il direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, don Sergio Siracusano, in una lettera inviata al presidente della Regione Siciliana in cui si dichiara contrario alla realizzazione di un termovalorizzatore all’interno della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela, in provincia di Messina.

La missiva

“Questo tema – scrive don Siracusano riportato dal Sir – è di grande importanza per tutta la nostra Comunità e, in particolare, per coloro che risiedono nei paesi adiacenti alla zona interessata dal progetto, considerato che già da decenni la popolazione subisce un costante inquinamento a causa delle emissioni prodotte da diversi insediamenti industriali”. 

“Anziché determinare aggravamento della situazione sanitaria del territorio – continua la missiva – occorrerebbe procedere all’applicazione di reali misure di risanamento delle condizioni ambientali e sanitarie della zona, in conformità con il quadro normativo vigente. Si ritiene altresì indispensabile procedere agli interventi di bonifica già finanziati a favore del territorio e che vengono ormai rimandati da troppo tempo”. 

Malattie oncologiche

“Nell’area in questione si registra già da tempo – evidenzia – un’aumentata frequenza di malattie oncologiche che ha prodotto una statistica medica notevolmente più elevata rispetto alla media nazionale. Per questa ragione l’aggiunta di un termovalorizzatore, e della relativa emissione di ulteriori sostanze inquinanti, non potrebbe che peggiorare l’attuale rischio per la salute degli abitanti dei paesi della Valle del Mela”. “Auspico – conclude il prelato – azioni concrete di programmazione verso una moderna economia circolare con recupero di risorse e nascita di nuovi e stabili posti di lavoro”.

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