L'attivismo della diocesi di Cefalù non si ferma con l’apertura delle torri del famoso duomo. Il monsignor Giuseppe Marciante ha annunciato alla presenza dei fedeli, soprattutto i giovani, la costituzione della “Fondazione del Laboratorio della Speranza”, non un semplice progetto,” ma un vero e proprio segno, ormai concreto e tangibile”. La volontà espressa dal vescovo, infatti, è di “realizzare azioni volte alla creazione di prospettive di lavoro per il mondo occupazionale giovanile; per dire ai giovani che non sono soli e che le loro idee e i loro sogni possono dare una svolta al loro futuro e che, in questo, la Chiesa è vicina, con l’attenzione e la sollecitudine di una madre e con la condivisione piena di chi cammina accanto”.
Le attività della diocesi
Il vescovo Giuseppe Marciante ha spiegato all’agenzia Sir la volontà di mettere a disposizione altri beni della diocesi “abbiamo dei beni culturali e materiali ad oggi infruttuosi, che sono nelle nostre disponibilità ma non sono utilizzati. Dobbiamo chiederci come possono portare frutto ed aiutare a tamponare la fuga dei giovani dai nostri centri, soprattutto i più piccoli. È doveroso per noi, è segno dell’attenzione della Chiesa al mondo giovanile e al territorio tutto”. Un discorso politico, che non risparmi la società civile e la classe dirigente locale: “mi rivolgo alla politica, all’imprenditoria e all’economia: bisogna programmare in tutta la Sicilia un modello di sviluppo differente. Quello che seguiamo, non porterà più da nessuna parte se non verso la distruzione della natura e uno spopolamento che, a cascata, toglie al territorio i maggiori e più fondamentali servizi, soprattutto quelli alla persona. È desertificazione! Occorrono idee alternative, differenti, o, come si dice oggi, sostenibili e compatibili con la nostra realtà”.