Nel delicato passaggio tra XIX e XX secolo e nel drammatico superamento di due guerre mondiali, le culture e le arti che si sviluppano in Francia, mantengono vivo il dibattito e il confronto tra arte e fede.
Sacrificio e redenzione
Dal 21 febbraio al 17 maggio, riferisce Adnkronos, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita la mostra “Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell'arte francese dai Musei Vaticani“, che presenta una selezione di capolavori dell'arte francese del XIX e XX secolo, proveniente dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani. La diversità degli approcci e delle prospettive, delle sensibilità e degli interessi, da parte dei tanti artisti che si sono confrontati con i temi religiosi, definisce un tessuto variegato, nel quale le storie della Passione, il dolore e la morte, il mistero del sacrificio e della redenzione, sono stati presi in carico e restituiti con autentica partecipazione e sincera emozione.
Nucleo di opere sacre
La rassegna, curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano, segna un nuovo capitolo nella collaborazione tra le due istituzioni, iniziata nel 2018 con l’esposizione “Gaetano Previati. La Passione”, che proponeva un nucleo di opere sacre dell’artista provenienti da entrambi i musei.
Il percorso espositivo
La prima sala è dedicata alla Vergine Maria e a Gesù Bambino. Le xilografie di Maurice Denis, evidenzia Adnkronos, introducono la narrazione con le illustrazioni del momento dell’Annunciazione, mentre Henri Matisse e Léonard Tsuguharu Foujita, artista giapponese naturalizzato francese, convertitosi al cattolicesimo, mostrano l’intimità della relazione tra la Madre e il Figlio. La sofferenza di Cristo in croce è protagonista della terza sala, dove s’incontrano capolavori di Marc Chagall, Jean Fautrier, e ancora di Henri Matisse, oltre alle graffianti incisioni di Bernard Buffet. Il percorso si chiude con la Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica”, il panno sporco di sangue e sudore che una pia donna usò per detergere il volto di Gesù durante la Via Crucis.
Storico legame
L’iniziativa offre spunti di riflessione sulla Passione e sulla Resurrezione di Cristo, e nel contempo sul delicato e fertile rapporto fra modernità e tradizione nell’arte sacra tra fine Ottocento e Novecento. Gli oltre 20 capolavori di artisti quali Paul Gauguin, Auguste Rodin, Marc Chagall, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault, sono stati scelti nel ricco nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI. In quell’anno papa Montini incontra in Cappella Sistina gli artisti, da lui stesso definiti “custodi della bellezza del mondo”, per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e contemporaneità.