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Apertura automatizzata in 11 chiese del Piemonte

In cattedrale con una app. Al via lā€™apertura automatizzata di 11 beni culturali ecclesiastici in Piemonte, nei quali sarĆ  possibile accedere tramite smartphone con la app “Chiese a porte aperte”. Una modalitĆ  tecnologica innovativa, unica in Europa, sviluppata nellā€™ambito del grande progetto CittĆ  e Cattedrali, ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalle Diocesi del territorio, in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del Mibact, per ampliare le opportunitĆ  di accesso alle numerose testimonianze dā€™arte sacra nel nostro Paese. Lā€™iniziativa, riferisce lā€™Adnkronos, ĆØ resa possibile grazie allā€™impegno economico della Fondazione Crt, con il cofinanziamento della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle dā€™Aosta e la partecipazione degli enti proprietari dei beni, sotto lā€™alta sorveglianza dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Ā Dopo la sperimentazione avviata con successo sui primi due ā€œbeni-testā€Ā la Cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo, in Provincia di Cuneo (Diocesi di MondovƬ) e la Cappella di San Sebastiano a Giaveno (diocesi di Torino), il sistema di apertura e narrazione automatizzata viene esteso ad altre 11 cappelle e chiese piemontesi. Sono la Chiesa di San Salvatore a San Damiano Macra; la Cappella di San Giulio a Lemie di Lanzo; lā€™Oratorio di San Michele a Serravalle Langhe; la Cappella di San Rocco a Mombarcaro; il Santuario di Nostra Signora del Tavoleto a Sommariva Perno; la Cappella di San Sisto a Bardonecchia (Melezet); la Cappella di Notre Dame de Coignet a Bardonecchia (Les Arnauds); la Cappella di Santā€™Andrea delle Ramats a Chiomonte; la Confraternita di San Francesco a Santa Vittoria dā€™ Alba; la Cappella di San Bernardino a Lusernetta; la Chiesa di Santa Maria di Missione a Villafranca Piemonte.

Lā€™accordo vescovi-regione

La regione Piemonte e la Conferenza episcopale del Piemonte avevano giĆ  approvato lo scorso anno un accordo triennale per lo sviluppo e la valorizzazione del sistema archivistico, museale e bibliotecario ecclesiastico regionale: il documento impegna i due enti a mettere a punto un insieme coordinato di attivitĆ  e iniziative con lā€™obiettivo di salvaguardare, valorizzare e aumentare la fruizione di questi beni da parte di cittadini, studiosi e visitatori. Lā€™accordo prevede, quindi, una serie di azioni e di ambiti di intervento e, allo stesso tempo, un sostegno economico pari a oltre un milione di euro cosƬ ripartiti: 720mila euro a carico dellā€™ente regionale e 360mila euro a carico dei vescovi. Tra le linee di intervento Ā per i beni culturali, cā€™era appunto lā€™implementazione del progetto delle aperture automatizzare – giĆ  attivo alla Cappella di San Sebastiano di Giaveno e alla Cappella di San Bernardo dā€™Aosta a Piozzo – in particolare attivando delle sperimentazioni sui circuiti di valorizzazione legati al gotico e al romanico. Per i beni librari, il censimento e la messa in sicurezza dei fondi di interesse storico-culturale delle parrocchie. Lā€™impegno riguarda anche le legature storiche e di pregio. In ambito archivistico, lā€™impegno ĆØ quello di proseguire con la descrizione e il riordino dei fondi documentari, di valorizzare le raccolte storiche delle visite pastorali, di portare avanti la digitalizzazione dei giornali diocesani e di far dialogare il portale culturale della Conferenza episcopale italiana (BeWeb) e il sistema regionale MĆØmora. In ambito museale si lavora congiuntamente per lā€™applicazione degli standard museali in previsione dellā€™attivazione del Sistema museale nazionale (prevista dal decreto ministeriale 113 del 2018). Sono in corso, inoltre, interventi di recupero, restauro e allestimento del patrimonio culturale appartenente a enti ed istituzioni ecclesiastiche, definiti nellā€™ambito della commissione paritetica regionale, istituita per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso e prevista da un precedente accordo tra regione Piemonte e conferenza episcopale piemontese.

Il ruolo dei volontari

I beni per lā€™apertura automatizzata sono stati selezionati sulla base di specifici criteri: lā€™assenza di beni mobili allā€™interno e di un portale storico allā€™ingresso, la presenza di elementi di interesse architettonico o pittorico nella cappella, la vicinanza a siti di rilievo, la collocazione in un sistema piĆ¹ ampio di ā€œwellnessā€ e turismo responsabile (via Francigena, percorsi enogastronomici e turistici), la partecipazione attiva da parte della comunitĆ  (con un cofinanziamento di circa il 30%), evidenzia lā€™Adnkronos. “L'iniziativa unisce attenzione al territorio e apertura al mondo. Queste cappelle sono tesori del territorio, amati e curati dal territorio -ha sostenuto il Delegato per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese monsignor Derio Olivero -. Questo intervento apre le cappelle al mondo, sia perchĆ© allarga la possibilitĆ  di visita, sia perchĆ© mira a creare circuiti degni di essere fatti conoscere fuori dai confini italiani. I luoghi scelti sono tesori che riceviamo dai nostri avi. Nostro compito ĆØ mantenerli vivi. L'iniziativa mira a rispettare la tradizione trasmettendola”. “Lā€™innovativo progetto ā€œCittĆ  e Cattedraliā€ – ha sottolineato il presidente Fondazione Crt, Giovanni Quaglia – continua a crescere grazie alla sinergia tra le forze del territorio, al radicato senso di ā€œcommunitasā€, alle opportunitĆ  offerte dalla tecnologia, intesa come uno strumento integrativo della preziosa opera dei volontari, che hanno partecipato alla definizione del progetto. Le aperture automatizzate, ultimo tassello di un lungo percorso che negli anni ha messo in rete oltre 500 beni ecclesiastici del Piemonte e della Valle dā€™Aosta, intendono valorizzare i siti storici legati a una comunitĆ  che se ne prende cura, come luoghi vivi e riconosciuti di incontro e inclusione culturale e sociale. Un nuovo modo per conoscere la bellezza del nostro territorio”.

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