In occasione del 120° anniversario della Madonna del Rocciamelone, la cattedrale di San Giusto a Susa (in provincia di Torino) ospiterà nella serata di sabato 9 novembre il concerto di quattro cori che eseguiranno un nuovo canto – “Come chiara speranza” – composto per l’occasione dal maestro friulano Marco Màiero. Alla presenza del compositore, i gruppi corali ad esibirsi saranno il Coro Alpi Cozie Valsusa, il Gruppo Vocale Musikà di Villar Perosa, il Coro Policromae di Giaglione e la Corale Rocciamelone di Sant’Antonino di Susa. Il Rocciamelone è una montagna delle Alpi Graie della Catena Rocciamelone-Charbonnel, alta 3.538 m s.l.m., situata in Piemonte, al confine tra la Valle di Susa e la Valle di Viù, sulla cui vetta è stata posta una stata in bronzo della Vergine Maria.
Il programma
A partire dalle 21 presenteranno brani del loro repertorio ed eseguiranno, tutti insieme, la nuova composizione in onore della Madonna del Rocciamelone. La statua, trasportata in vetta dagli Alpini nell’estate del 1899 – ricorda una nota – è il più importante simbolo della fede semplice e profonda del popolo valsusino. Dallo stesso anno, per volere di Papa Leone XIII, è la patrona principale della diocesi di Susa, ma la devozione popolare si spinge ben oltre i confini della Valle. Ogni anno la grande processione del 5 agosto attira a Susa migliaia di fedeli provenienti anche dalle diocesi vicine.
La curiosità
Forse pochi sanno che la statua della Madonna è lì grazie ai…bambini. Come ripercorre laboratoriovalsusa.it, materialmente la posa è stata possibile grazie agli alpini, che si sono fatti carico della salita degli otto tronconi in cui fu suddivisa l'opera, ma sono stati i bimbi d'Italia di 120 anni fa, ben 130.000, ad aver permesso la realizzazione dell'imponente statua in bronzo tramite un'offerta economica che ciascuno di loro ha effettuato. L'idea prese forma nel 1895 dalla proposta, ad opera del canonico Antonio Tonda, allora parroco della cattedrale di Susa, di collocare una statua in onore della Madonna sulla vetta del Rocciamelone. Il direttore del giornale per bambini “Innocenza”, Giovanni Battista Ghirardi, pubblicò allora un articolo nel quale, per la raccolta dei fondi necessari alla sua realizzazione, chiedeva aiuto ai bambini, e non ai ricchi ed ai potenti. Fu lanciata una sottoscrizione da 10 centesimi: in cambio il nome di ciascuno dei piccoli benefattori sarebbe stato annotato in un apposito volume, collocato nel basamento della statua. In eterna memoria.