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L’inferno dell’anima. La schiavitù dell’accidia, il vizio capitale “negato”

Nell'elenco dei sette vizi capitali è definita accidia. E attanaglia soprattutto le giovani generazione in un'inazione che diventa paralisi interiore

Secondo la definizione della Treccani, il vizio capitale dell’accidia comporta “inerzia, indifferenza e disinteresse verso ogni forma di azione e iniziativa”. Per il filosofo Umberto Galimberti è “la condizione che caratterizza molti giovani del nostro tempo, afflitti da assenza di interessi, monotonia delle impressioni, sensazioni di immobilità, vuoto interiore, rallentamento del corso del tempo e quindi accidia“. Nella morale cattolica, l’accidia è negligenza nell’operare il bene e nell’esercitare le virtù (nell’antica tradizione teologica, uno dei sette peccati, o vizî, capitali).

Accidia, paralisi dell’anima

La depressione è una malattia, non uno stato d’animo. E non si sconfigge con le parole. Questo il messaggio di una campagna di Janssen Italia, chiamata proprio “la depressione non si sconfigge con le parole”. Nasce dalla necessità di diffondere questa presa di coscienza. Giocando sul contrasto fra il vissuto del paziente e le esortazioni in buona fede offerte dalle persone che lo circondano. Per comunicare, anche visivamente, quanto possano essere travisati la natura e l’impatto di questa patologia. L’obiettivo è raggiungere e sensibilizzare insieme a clinici, società scientifiche e associazioni di pazienti almeno 1 milione e mezzo di italiani con depressione e oltre 4 milioni di caregiver entro la fine del 2021.

Prevalenza

Testimonial sarà il Trio Medusa e si potranno trovare nei due canali (pagina Facebook abcdepressione e sito abcdepressione.it) una fonte di informazioni sulla malattia, i sintomi, l’importanza di una diagnosi corretta e tempestiva, di una cura efficace. Nel nostro Paese la depressione – in tutte le forme – colpisce più di 3 milioni di persone. Con una netta prevalenza nel genere femminile (2 milioni).La depressione maggiore, tipologia particolarmente grave, ne interessa 1 milione. Di queste, solo la metà ottiene diagnosi e trattamento appropriato. Inoltre, più di 130.000 pazienti non rispondono ai trattamenti tradizionali nonostante una corretta aderenza alle terapie. In questi casi si parla di depressione resistente al trattamento.

Allarme nascosto

“La depressione- spiega la deputata Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute – ha registrato con il Covid-19 un’intensificazione preoccupante. È importante comunicare la malattia mentale in modo differente. Il linguaggio è uno strumento importante per evitarne, da una parte, la demonizzazione, dall’altra per scongiurarne la banalizzazione“. “Con questo progetto- evidenzia Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen -confermiamo l’impegno nel campo della salute mentale, che dura da oltre 60 anni e che ha portato la ricerca a sviluppare 2 farmaci ritenuti fondamentali dall’Oms per il trattamento della schizofrenia“.

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