Su Interris.it abbiamo dato notizia nei giorni scorsi dell’escalation di violenza in Colombia. Ora sono i vescovi colombiani a localizzare un fenomeno criminale che trasforma in inferno uno dei paesi più ricchi di risorse naturali dell’intero continente americano.
Flagello della violenza
Il dipartimento di Chocó è uno dei territori colombiani più colpiti dal flagello della violenza. I vescovi delle diocesi di Quibdó, di Istmina-Tadó e di Apartadó, insieme alle organizzazioni sociali ed etnico-territoriali, denunciano all’agenzia missionaria vaticana Fides “il momento difficile che stiamo vivendo a causa della sistematica negazione dei diritti e della violazione del diritto internazionale umanitario”. Nel contesto della Settimana della Pace, che si celebra in Colombia dal 6 al 13 settembre, i presuli denunciano gli effetti “che la carente presenza dello Stato provoca sul nostro popolo e sul territorio, l’aumento degli attacchi dei gruppi armati e la corruzione che rallenta lo sviluppo delle comunità”.
Intimidazioni e omicidi
L’episcopato esprime solidarietà “ai fratelli e alle sorelle dei nostri territori e di altre regioni della Colombia”, che sono afflitte dagli assassini e dalle intimidazioni a leader, donne e comunità. Una persecuzione collettiva che si concretizza in una pluralità di aberrazioni. Il reclutamento di minori, l’ installazione di mine antiuomo, la strumentalizzazione di giovani e donne, la reclusione, il sequestro di persona, l’estorsione, gli assassini mirati, lo sfollamento, la perdita di autonomia della comunità e le dispute territoriali per interessi economici e politici.