E’ stata accoltellata e poi appesa a un albero. E’ morta così la 28enne Tshegofatso Pule. Era sparita lo scorso 4 giugno e il suo cadavere è stato trovato 4 giorni dopo. Un omicidio di una ferocia inaudita, il suo carnefice non ha avuto pietà nemmeno della creatura che la giovane donna portava in grembo, infatti era incinta di otto settimane. Due vite stroncate da una furia omicida che ha scioccato un intero Paese.
La violenze delle donne in Sudafrica
L’efferato crimine ha sconvolto l’intero Paese e già nei giorni scorsi era stato creato l’hashtag #JusticeForThsego. In Sudafrica la violenza sulle donne è un grave problema sociale, tanto che lo scorso anno il presidente Cyril Ramaphosa ha dichiarato che il Paese è “uno dei luoghi più pericolosi al mondo in cui essere donna”. Come riporta ilfattoquotidiano.it, dalle statistiche pubblicate lo scorso anno, nel 2017 sono state uccise 2.390 donne. Oltre all’omicidio di Pule, Ramaphosa ha ricordato anche i due più recenti di Sanele Mfaba, giovane donna il cui cadavere è stato abbandonato sotto un albero a Soweto venerdì, e Naledi Phangindawo, 25enne accoltellata a morte nella città di Mossel Bay sabato scorso.
Arrestato un uomo
Per la morte di Tshegofatso è stato arrestato un uomo di 31 anni. Sembrerebbe che fosse il suo partner. Come riporta repubblica.it, si chiama Muzikayise Malephane. La polizia lo ha catturato, circa una settimana fa, dopo il rinvenimento del corpo di Tshego, mentre cercava di fuggire in Mozambico. Portato in tribunale, non si è alzato nel momento in cui il giudice è entrato in aula, cercando di nascondersi anche dai fotografi.