“L’esorcista”(1973). “The Exorcism of Emily Rose”(2005). “Requiem”(2006). “L’ultimo esorcismo”(2010). “Il rito”(2011). “L’altra faccia del diavolo”(2012). “Liberaci dal male”(2014). Sono i titoli di alcuni film sulle possessioni diaboliche.
Nelle tenebre della metropoli
Anche la letteratura, come la settima arte, ha indagato il mistero delle tenebre che soffocano l’animo umano. E’ dedicato alla città di Bergamo e a tutte le vittime del coronavirus, tra cui suo suocero Ferdinando, scomparso a marzo per il virus, il nuovo libro dello scrittore Fabrizio Carcano. 47 anni, milanese trapiantato ormai da tempo a Bergamo. Si intitola “Il cacciatore di Caino” (Mursia, 348 pagine). “Il romanzo è stato scritto in gran parte durante il lockdown– spiega Carcano -.Nel libro, volutamente ambientato nel gennaio 2020, non si parla del virus. Ma inevitabilmente ogni mia pagina ha risentito di quanto accadeva intorno a ognuno di noi in quelle drammatiche settimane di marzo”.
Il buio nell’anima
“Il cacciatore di Caino” è un noir metropolitano ed è ambientato a Milano. Prevalentemente nei quartieri intorno alla Stazione Centrale, tra No.Lo. (la zona a Nord di piazzale Loreto), Porta Venezia e Greco. E’ un giallo a carattere religioso nel quale, partendo dal delitto di un sacerdote esperto in esorcismi, si racconta la caccia serrata a due assassini che intrecciano le loro scie sanguinarie a Milano. Uccidendo in modi diversi ma legati da un comune passato. A braccarli sarà ancora una volta il capo della sezione Omicidi, il vice questore Bruno Ardigò, personaggio protagonista dei precedenti romanzi di Carcano. Il suo primo romanzo, “Gli Angeli di Lucifero“, è risultato il più scaricato nel 2017 dai lettori milanesi nelle metropolitane nell’ambito dell’iniziativa “Milano da leggere”, con 17 mila download in 80 giorni.