Abissi della cronaca accomunati dalla stessa parola: “malefici“. Ha raccontato di essere vittima di una “fattura” malefica e che era stata proprio la mamma ad infliggergliela. Lui era malato psichico e per questo percepiva una pensione d’invalidità. Ma non lo accettava e a tutti diceva di essere sano e vittima di un maleficio. A Torre del Greco (Napoli), un uomo, 33 anni, ha preso un cacciavite e si è scagliato contro la mamma di 55 anni. “Ci è voluto tempo”, ha detto il giovane al pubblico ministero Emilio Prisco, davanti al suo difensore. Dopo aver commesso l’omicidio si è messo a dormire. Il giorno dopo ha incontrato la nonna in strada e le ha raccontato tutto. La donna, incredula, ha chiamato la polizia che arrivata sul posto ha accertato la verità di quel drammatico racconto. L’uomo e stato fermato con l’accusa di omicidio. E sottoposto a una visita psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere.
Con il pensiero fisso ai “malefici”
Altro episodio di cronaca, diversa zona d’Italia, stessa parola-mantra: “malefici”. In Sardegna dopo il figlio, santone che prometteva cure miracolose in cambio di denaro, la Polizia di Quartu (Cagliari) ha arrestato anche la madre. Accusata con lui di plurime e reiterate estorsioni ai danni di due vittime. Gli agenti del commissariato quartese avevano colto in flagrante il sedicente santone. Aveva estorto alla sua vittima, una donna, oltre 3 mila euro. Dopo averla convinta di essere in grave pericolo di vita per via di un maleficio che incombeva anche sulle persone a lei care. La signora ha raccontato agli agenti di aver consegnato all’uomo da giugno fino al suo a suo arresto circa 15 mila euro in diverse tranche.
L’adescamento delle vittime
Da subito i poliziotti avevano rilevato il coinvolgimento della madre del sedicente santone arrestato. E hanno cercato di chiarire la posizione della donna. Acquisendo schiaccianti elementi di prova anche nei suoi confronti. La madre, si è scoperto, aveva “agganciato” la vittima, che si trovava in un momento di particolare vulnerabilità. L’aveva invitata a casa per recitare il rosario. Ed era stata lei a metterla in contatto con il presunto guaritore che si faceva chiamare Giorgio. Sempre la stessa donna aveva convinto la vittima a versare il denaro nelle mani del figlio. Ricevendo inizialmente lei stessa i soldi.
La truffa dei fazzoletti “miracolosi”
Madre e figlio avevano preso di mira anche un’altra vittima. E’ emerso, infatti, che con le stesse modalità, i due avevano estorto 1. 650 euro ad un anziano. L’uomo era stato costretto a versare del denaro per scongiurare la sua imminente morte. Dovuta, anche in questo caso, alla presenza di un grave maleficio. Per carpire la buona fede delle vittime, la donna indagata aveva esposto nella sua casa la statuetta di una Madonnina. Ciò per convincere chi si recava a visitarla che dal simulacro sgorgavano delle lacrime. Talvolta anche di sangue. E accompagnate da un forte odore di fiori. La donna non ha negato il verificarsi del fenomeno nemmeno di fronte ai poliziotti. Le forze dell’ordine hanno trovato anche fazzoletti, intrisi di un liquido spacciato per lacrime. Venivano consegnati alle vittime affinché potessero avvalersi dei poteri guaritori.