Una strage infinita nei quartieri più poveri delle città colombiane. In agosto, in una fiammata di violenza, sono avvenuti altri quattro massacri in cui sono morti 20 giovani e bambini in diverse zone colombiane. Le autorità colombiane hanno arrestato varie persone sospette, senza poter stabilire l’esistenza di un denominatore comune fra i diversi cruenti episodi.
Colombia teatro di un nuovo massacro. Ieri il rinvenimento nella zona rurale del municipio di Buesaco, nel dipartimento di Narino alla frontiera con l’Ecuador, dei cadaveri di quattro giovani. L’assessore agli Interni del dipartimento, Francisco Cerón, ha confermato l’accaduto anche se ha ammesso di non avere a disposizione elementi per definire cosa sia realmente successo. E soprattutto chi siano i responsabili del massacro. Cerón ha poi spiegato che il luogo dove i quattro sono stati uccisi è di “difficile accesso” e “abbastanza distante dall’agglomerato urbano di Buesaco”, per cui “le condizioni per poter giungere al luogo dove si trovano i corpi non sono facili”. Ogni giorno, in Colombia, si verificano circa due casi di omicidio contro minori. Una strage perpetrata nell’indifferenza.
Infanzia nel mirino
In totale 35 sono le vittime di violenza (contro 28, di media, dell’anno precedente). Si tratta di numeri forniti da Gloria Carvalho, coordinatrice dell’Alianza por la Niñez Colombiana. Si tratta di una delle organizzazioni, con Save the Children e altre, difendono i diritti dell’infanzia. Propongono “risposte rispetto alle violenza contro i minori in scenari di conflitto armato e crimine organizzato”. Carvalho manifesta “la sua condanna contro i brutali atti di violenza che ogni giorno si commettono nel Paese”.