Esorcismo per Bruce Springsteen che non ha mai fatto mistero delle sue radici cattoliche. Lo si comprende anche dalla terminologia utilizzata per invitare gli americani a sbarazzarsi di Trump. Chiedendo un esorcismo di massa a Washington durante il suo show radiofonico in onda su SiriusXM: “Sbarazziamoci dei fannulloni. Pensavo fosse un incubo, invece è così vero”.
Esorcismo e letteratura
Il rocker ha poi recitato una poesia di Elayne Griffin Bake intitolata “The Gray House”. “Non c’è arte in questa Casa Bianca. Non c’è letteratura, poesia, musica. Non ci sono animali domestici in questa Casa Bianca. Non ci sono bambini. Non c’è un tempo in cui il presidente si toglie di dosso l’uniforme in abito blu e cravatta rossa e diventa umano”. Nella poesia si fa poi riferimento a ciò che si aveva in passato con gli altri presidenti e cosa si è avuto durante il mandato di Donald Trump. E’ andato perso lo spirito per il quale era famosa l’America. “Sbarazziamoci di loro”, esorta Springsteen.
Cattolico per sempre
“A volte mi sento come un cattolico in fuga, ma se sei cattolico lo resti per sempre. E non potrebbe essere altrimenti, se fin da bambino sei abituato ad ascoltare preghiere. E poi, nei miei brani, c’è tanta Bibbia, tanto Vecchio Testamento“. Bruce Springsteen a Napoli. Il Boss e Napoli: “Si sono un po’ delle mie radici. Mi sento un po’ sorrentino: a Vico Equense è nato mio nonno, lì ho ancora dei parenti, forse addirittura una casa. Mi sarebbe piaciuto e ancora mi piacerebbe ricercare le radici della famiglia di mia madre. Napoli è un posto meraviglioso. E poi la gente, che è stupenda. Ricordo quando ci sono stato per il tour di The ghost of Tom Joad, quando avremmo voluto suonare al San Carlo ma non potemmo: i fan furono fantastici, come in pochi altri posti al mondo”, ha raccontato il rocker a Famiglia Cristiana.