Ancora una volta i simboli religiosi vengono stravolti a fini promozionali nel mondo della musica leggera. Il poster blasfemo esce dalla porta della pubblicità stradale e rientra dalla finestra dei social. Il cartellone censurato a Milano ritraeva Achille Lauro in versione Barbie, crocifisso su quelle che sembrano gomme da masticare Big Babol. Scrive il cantante sui social:”Questa è l’immagine che avreste visto oggi nel maxi cartellone di Corso Como a Milano, ma la pesante mano della censura delle pubbliche affissioni lo ha impedito”.
Poster choc
Achille Lauro non accetta di essere censurato e lo denuncia la social. A Milano, riferisce Skytg24, è stato impedito di affiggere un maxi-cartellone promozionale per il nuovo album. L’artista romano ha deciso di mostrare ai fan cosa è accaduto nelle ultime ore, denunciando la censura per un suo maxi cartellone pubblicitario. Nonostante lo stop, Lauro va però avanti per la sua strada, con il suo solito motto: “Me ne frego“.
Lancio
Il manifesto doveva servire come lancio per l’uscita del suo ultimo album, “1990″, prevista per il 24 luglio. L’album, evidenzia Skytg24, è stato anticipato da diversi singoli, che hanno tenuto il cantante in cima alle classifiche. “Ho firmato il più importante contratto discografico degli ultimi 10 anni della musica in Italia”, scriveva qualche giorno fa sui social, “Dormivo su un materasso per terra, adesso scelgo in quale stanza passare la notte e con chi. Sto lavorando a 2 nuovi album. Con il primo ci divertiremo, con il successivo cambieremo la musica italiana”.