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Quella preoccupante escalation di abusi e maltrattamenti in famiglia

Milano. Condannato a 10 anni di carcere per maltrattamenti in famiglia, lesioni e atti sessuali.

Purtroppo capita sempre più spesso di sentir parlare dei diversi tipi di violenza che si possono presentare all’interno di una famiglia. Dalla violenza domestica a quella di genere e sulle donne, fino agli abusi o ai maltrattamenti sui minori. Tutte queste forme di violenza sono estremamente gravi per le loro conseguenze fisiche, psicologiche e sociali.

Il fatto

Un uomo di 44 anni è stato condannato, con rito abbreviato, a 10 anni di carcere dal GUP di Milano, Natalia Imarisio. Accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni e atti sessuali ai danni della compagna e della figlia della donna di 14 anni, era stato arrestato dalla polizia lo scorso novembre. L’inchiesta, coordinata dal PM Francesca Gentilini e dal Procuratore aggiunto Letizia Mannella, aveva portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal GIP Alessandra di Fazio.

I precedenti

Nel 2018, quest’orco, con precedenti per spaccio, era stato assolto dal reato di maltrattamenti e lesioni perché le accuse erano state ritenute inattendibili a causa della reticenza della sua compagna che, nonostante le violenze subite, lo aveva sempre riaccolto in casa. Ingabbiata, probabilmente, in quella dipendenza psicologico-affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica, la cosiddetta “Sindrome di Stoccolma”. Il sentimento, che le vittime nutrono nei confronti del proprio aggressore, può spingersi fino all’ amore e alla totale sottomissione volontaria.

La denuncia

Ma chi che avuto il coraggio di spezzare questo circolo vizioso fatto di abusi e violenze? La figlia adolescente della donna. Ha collaborato con gli agenti e il PM, per ricostruire le violenze in famiglia, in particolare quelle subite a partire dall’aprile dello scorso anno, quando era ritornata a casa dopo un periodo trascorso in comunità.

L’inchiesta, coordinata dal PM Francesca Gentilini e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, aveva portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal GIP Alessandra di Fazio. La povera ragazza ha raccontato che in più occasioni aveva nascosto i fratellini nell’armadio nel tentativo di evitare che vedessero quello che subiva la madre e per proteggerli dalla furia bestiale del patrigno.

Le conseguenze

La violenza subita direttamente dal minore, fisica o psicologica, comporta conseguenze a breve e a lungo termine. Incide sullo sviluppo psico-fisico del minore e sulle relazioni interne ed esterne alla famiglia, se continuata nel tempo pregiudica grandemente le sicurezze e la crescita del minore.

“La violenza contro le donne è forse la più vergognosa fra le violazioni dei diritti umani. Essa non conosce confini geografici, né culturali, né di benessere economico.
Fino a quando essa esisterà non potremo affermare di aver compiuto reali progressi verso la parità tra i generi, lo sviluppo e la pace.” Così si esprimeva Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel 2000.

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