Aspettando la primavera, fioriscono i piatti in tavola. L’ultima tendenza in fatto di cibo è, infatti, l’utilizzo dei fiori in cucina: dalle violette alle primule, una manciata di petali per dare un tocco gourmet a semplici frittate, risotti o involtini.
Molti grandi chef hanno cominciato ad utilizzare i fiori nei loro piatti, organizzando vere e proprie degustazioni, creando ricette ad hoc. Non tutti i fiori sono infatti dolci, molti sono amari o aciduli quindi non sono facili da abbinare e vanno selezionati attentamente a seconda del piatto che si vuole preparare.
Alla base di questa nuova tendenza c’è comunque uno studio: “Il fiore edule è tra i novel food l’unico a racchiudere tutti gli stimoli che i nostri cinque sensi possono percepire: bellezza, sapore, profumo, texture e croccantezza”, spiega all’ansa.it Barbara Ruffoni, ricercatrice del Crea Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, che ha condotto un progetto italo-francese per sviluppare su larga scala questa filiera, attività ancora oggi dal prevalente approccio artigianale.
Tuttavia, negli ultimi cinque anni, il numero delle aziende è notevolmente aumentato segnando una crescita del mercato proprio per questo che il progetto coinvolge anche quaranta chef italiani e francesi e food blogger, secondo i quali le specie di fiori più utilizzate sono Borragine, Viola, Nasturzio e Begonia, mentre i fattori che limitano il loro impiego nel mercato e in particolare nella ristorazione sono la deperibilità e la reperibilità del prodotto; e questo si riflette anche nella necessità di conservare il prodotto.
Dal punto di vista nutritivo i fiori eduli sono poverissimi di grassi e ricchi di sostanze nutritive come minerali, proteine e vitamine A e C; molti vantano un elevato contenuto di antiossidanti. Insomma un ideale complemento soprattutto alle diete vegetariane, vegane e crudiste. Ma non solo!