#NoelsansAmazon (NatalesenzaAmazon) è questo l’hashtag che sta facendo il giro della Francia in questi ultimi giorni che, in un clima pre-natalizio vissuto sotto lockdown, preferisce fare spazio ai piccoli commercianti locali.
I francesi possono al massimo sperare che durante le feste ci sia un alleggerimento della stretta anti-covid, ma per il resto sarà difficile vivere un Natale “normale” e così un gesto decisamente natalizio è quello di rinunciare ad un po’ di consumismo.
Una rinuncia solidale
Per i francesi, da sempre sensibili alla tradizione, al made in France, e ostili ai nuovi giganti web statunitensi, non è stato difficile ritrovarsi in una battaglia comune, stavolta dedicata principalmente ai piccoli commercianti. Una categoria particolarmente in sofferenza, soprattutto quelli discriminati in quanto inseriti nella categoria “non essenziali”. In prima fila le librerie, che hanno ottenuto la chiusura – e quindi la concorrenza – almeno dei reparti libri di ipermercati e grandi magazzini dell’elettronica.
Diversità di vedute tra generazioni
A firmare la petizione online – dietro la capofila Anne Hidalgo, sindaca di Parigi – ci sono deputati ecologisti e di sinistra, la Confcommercio di Francia, il sindacato librai e Greenpeace, per nominare soltanto alcune delle tante organizzazioni che stanno cofirmando in queste ore. Mercoledì sera si è arrivati a quota 14.000 firme, nonostante non sia da sottovalutare la quantità non indifferente di messaggi – soprattutto di ragazzi – che difendono a spada tratta Amazon, entrato ormai di prepotenza nella vita quotidiana delle famiglie.