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Ti mangi le unghie? Forse non sai i problemi che questo causa alla tua salute

Il vizio del mangiarsi le unghie riguarda tantissime persone. Se hai questo problema forse non sai che fa male anche alla salute, e non solo all’estetica! Ecco perché

L’onicofagia è il termine scientifico che indica il disturbo che porta un soggetto, pediatrico o adulto, a mangiare compulsivamente le proprie unghie. Le dieci unghie della mano sono solitamente tutte morse allo stesso modo e risultano circa della stessa lunghezza.

Secondo la teoria psicoanalitica è un sintomo di fissazione orale che si presenta classicamente durante l’infanzia e l’adolescenza. Questo disturbo è molto più frequente di quanto si pensi. Secondo recenti studi è infatti rilevabile nel 30% dei bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni e nel 45% degli adolescenti.

I danni alla salute dell’onicofagia

“L’onicofagia tende a migliorare nell’adolescenza e a scomparire intorno ai 30 anni anche se ci sono gli irriducibili che non abbandonano mai il vizio”, ha spiegato recentemente su Ansa il dottor Rodolfo Gianserra, Vicepresidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP).

L’onicofagia non è solo un problema estetico. Può infatti portare a diverse complicanze alla salute della bocca e del viso. Quando si portano troppo spesso le mani in bocca per rosicchiare unghie e staccare pellicine delle dita, il rischio maggiore – mo non il solo – è di prendersi delle infezioni e di danneggiare la salute del cavo orale.

A rischiare la salute – spiega Gianserra – sono soprattutto bambini e ragazzi, perché nell’età dello sviluppo il continuo rosicchiamento delle unghie può compromettere la corretta formazione delle ossa facciali e comportare delle malocclusioni dentali (quando i denti dell’arcata superiore non sono perfettamente allineati con quelli dell’arcata inferiore), con riverberi possibili su tutto il resto dell’organismo, dalla postura alla deglutizione.

Mangiando le unghie inoltre la persona si espone a infezioni batteriche, virali e fungine e non da ultimo a parassiti intestinali. Oltre al danno estetico evidente per le mani, si può andare incontro a lesioni anatomiche di usura dei denti, di retrazione gengivale o di vera e propria infiammazione delle gengive, quindi di gengiviti.

Cosa fare per aiutare a perdere il vizio? Per i più piccoli le soluzioni più semplici sono l’applicazione dello smalto amaro che si pennella sulle dita del bambino e fa da deterrente a mettere le mani in bocca; poi ci sono anche i guanti o i pigiamini con i guanti integrati.

L’onicofagia nasconde spesso un disturbo comportamentale, precisa l’esperto. In generale, l’incapacità di autoregolarsi, di gestire la noia e lo stress e anche gli aspetti emotivi e relazionali. In questo caso e in generale aiuta molto la pratica dello sport e tutto ciò che favorisce la gestione di noia e stress.

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