Un intervento operatorio senza precedenti si è svolto presso il Centro Gallucci in Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale/Università di Padova.
La paziente di 47 anni presentava una massa tumorale di grandi dimensioni che si estendeva dalla vena gonadica e renale di sinistra attraverso la vena cava inferiore fino al cuore, ostruendole il normale ritorno venoso. A causa di questa massa, manifestava una grave incapacità di movimento a seguito dell’imponente edema, con frequenti svenimenti ed il rischio di arresto cardiaco.
La diagnosi confermava una patologia complessa a coinvolgimento multiorgano. La massa era estesa per 35 cm dalla vena gonadica fino al cuore e impediva a diversi organi, rene, fegato, intestino, cuore e tiroide di funzionare correttamente.
Come si è svolto il super intervento
Un meeting di professionisti multi organo ha pianificato un super-intervento chirurgico con il coinvolgimento di più equipe multidisciplinari di cardiochirurghi, chirurghi epato-biliari, ginecologi, endocrinochirurghi, chirurghi vascolari, urologi, radiologi interventisti e cardioanestesisti.
Oltre 30 tra chirurghi e operatori sanitari coinvolti di 8 equipe multidisciplinari si sono alternati in sala operatoria. L’intervento durato 14 ore.
L’operazione, preparata nei dettagli, prevedeva che tutte le equipe intervenissero in sequenza sul campo operatorio.
Le tecniche micro-invasive ad alta tecnologia
I cardiochirurghi hanno utilizzato una tecnica micro-invasiva senza aprire il torace, a cuore battente.
L’equipe multi specialistica ha utilizzato durante l’intervento le più sofisticate tecniche di imaging intraoperatorie.
I chirurghi epato-biliari sono intervenuti per la derotazione del fegato e l’isolamento della cava inferiore sovrepatica.
I cardiochirurghi, chirurghi epato-biliari, chirurghi vascolari, cardioanestesisti e perfusionisti hanno operato contemporaneamente per la rimozione della massa dalla vena cava inferiore e, grazie all’impiego dell’ECMO è stata garantita la stabilizzazione della paziente durante tutto l’intervento chirurgico, riducendone al minimo il rischio di emorragia.
Gli endocrinochirurghi, ginecologo e urologo hanno garantito la funzionalità dei distretti di loro competenza nel percorso di asportazione della massa.
La paziente, risvegliata e estubata in meno di 24 ore dal riuscito intervento, è stata trasferita nel reparto di Cardiochirurgia, dove ha avuto un regolare decorso post operatorio. Dimessa da pochi giorni, versa in buone condizioni e si sta riprendendo. Anche l’esame istologico è risultato di natura benigna.