Riportiamo in sequenza due atteggiamenti contrapposti che si sono registrati in questi difficili giorni del Covid-19. Il primo è un comportamento da non imitare, mentre il secondo cerca di prevenire guai maggiori. Nel Torinese, un uomo cerca di giustificarsi con la Guardia di Finanza asserendo di essere uscito “per trovare qualche lavoretto in nero”. Nelle stesse ore, il sindaco di Biella invece ha cercato di fermare un uomo che, non curate del divieto, cercava di entrare in un parco pubblico.
Da non imitare
“Sono uscito per fare qualche lavoretto in nero”. E’ la risposta fornita da un uomo di Lanzo, ai finanzieri che lo hanno fermato, nel corso dei controlli sul rispetto delle disposizioni contro il diffondersi del virus. Controlli che sembrano non avere intimorito neppure sette commensali scoperti mentre mangiavano in un ristorante etnico di Livorno, in pieno centro. A insospettire le Fiamme Gialle un forte odore di carne alla brace. Una volta entrati nel locale, con la serranda leggermente abbassata, i finanzieri si sono trovati davanti a diversi commensali, che non rispettavano neppure la distanza di sicurezza di almeno un metro. Per i sette, tutti sudamericani di età compresa tra i 35 e i 45 anni, e’ scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica di Livorno per inosservanza degli obblighi dell’Autorità. Uguale sorte è toccata anche al titolare del ristorante.
Da imitare
Il sindaco leghista di Biella Claudio Corradino che mentre si trovava nella sede della Protezione Civile, ha visto dall’altra parte della strada un uomo fermo davanti alle barriere e ai nastri protettivi indicanti la chiusura di un parco. L’uomo che, nel racconto di Corradino, aveva due bastoni e sembrava non vedente, a un tratto ha scavalcato la recinzione ed è entrato nel giardino. Senza pensarci due volte il sindaco si è precipitato in strada gridando e inseguendo il malcapitato. La scena non è sfuggita ad una pattuglia della Squadra Volante sopraggiunta in quel momento. Gli agenti hanno raggiunto l’uomo, lo hanno bloccato, identificato e denunciato. Ma sono anche tanti coloro che decidono di rispettare le regole e restare a casa, impiegando il tempo magari con un buon libro. La Biblioteca civica di Torino in una settimana ha registrato quasi 3500 nuovi iscritti. Il volume preferito? “La peste” di Albert Camus.