Dallo stato liquido a quello solido in meno di tre ore: è successo al fiume Au Sable, nel Michigan, vittima dell'incredibile ondata di gelo che ha colpito gli Stati Uniti nei giorni scorsi e che, in molti punti del Paese, ha provocato fenomeni atmosferici assolutamente unici. Nel caso del piccolo corso d'acqua del nord est degli Usa, il processo di congelamento è stato sorprendentemente rapido, così come altrettanto veloce è stato quello di disgelo: il “gonfiaggio” delle acque dovuto alla presenza di blocchi di ghiaccio è stato immortalato in timelapse dal servizio meteorologico di Burlington, nel Vermont, e successivamente diffuso su Twitter.
Il 'gonfiaggio' del fiume
L'incredibile sequenza mostra, a velocità accelerata, il passaggio del fiume dallo stato liquido a un cumulo di scaglie di ghiaccio di varia grandezza che, in un tempo incredibilmente breve, portano all'innalzamento del livello ben sopra la norma. Con il miglioramento delle temperature, le lastre di ghiaccio sono state sciolte dal calore e, ben presto, spazzate via dalla corrente, provocando una crescita ulteriore della massa d'acqua sull'alveo dell'Au Sable. I frammenti di ghiaccio, come spiegato successivamente dagli stessi meteorologi, creano un'interruzione del normale flusso della corrente e, di conseguenza, un vertiginoso aumento di livello, con rischio di esondazione soprattutto in prossimità di ponti o basse rive.
Freddo eccezionale
Lo spettacolo naturale offerto dall'Au Sable fa da cornice alla violenta ondata di freddo che ha investito gli Stati Uniti e che, nei giorni scorsi, ha portato non poche difficoltà agli abitanti di alcune aree del nord. Gli stessi pezzi di ghiaccio infranti dal riprendere dello scorrimento delle acque e dal calore, rappresentano un potenziale rischio, seppur parziale, per gli insediamenti limitrofi ai fiumi nella loro corsa verso valle, portando con sé frammenti di roccia, rami d'albero e altri materiali presenti sulle rive. Lo spettacolare fenomeno del fiume che scorre fra il Michigan e lo stato di New York ha permesso agli studiosi di avere una riprova dell'eccezionalità del fenomeno atmosferico che ha interessato l'area orientale degli States, dovuta proprio al brevissimo lasso di tempo occorso alle acque per congelarsi e scongelarsi.