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Sai proprio tutto sull’uso delle mascherine? 

I dispositivi di sicurezza sono l'unica arma certa contro il Coronavirus, ecco come utilizzarli al meglio

Esistono le mascherine chirurgiche, quelle ffp2, quelle che si lavano, quelle personalizzate… eppure sappiamo veramente tutto su questo dispositivo di sicurezza, diventato ormai un caposaldo delle regole anti-Covid insieme al distanziamento sociale e all’igiene delle mani?

In Italia sono ormai diventate obbligatorie sempre: lavoro, commissioni varie dal supermercato alla posta e anche all’aperto. Dai sei anni in su, tutti devono indossarle correttamente e quindi coprendo dal naso al mento. Lo scopo, ormai dovremmo saperlo, è di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana.

Come si utilizza la mascherina

Durante l’uso serve continuare ad avere attenzione per la pulizia delle mani e le mascherine non vanno messe in tasca o poggiate su mobili e ripiani. La mascherina monouso va smaltita con i rifiuti indifferenziati. Se invece è riutilizzabile,  bisogna metterla in una busta e seguire le regole per il suo riutilizzo dopo apposito lavaggio (a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni). 

Gli studi scientifici

Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, l’uso generalizzato della mascherina è una strategia efficace in qualsiasi scenario. Anche quelle non mediche, se usate diffusamente, possono ridurre infezioni e morti. L’utilizzo di mascherine e distanziamento abbassa di mille volte la carica virale del SarsCov2, secondo uno studio dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Vr). p

Chirurgiche o in tessuto?

Le mascherine chirurgiche e quelle in tessuto sembrano essere più efficaci delle visiere e delle mascherine con valvola di espirazione nel prevenire la diffusione del contagio da Covid-19, secondo quanto indica l’esperimento descritto sulla rivista Physics of Fluids dai ricercatori della Florida Atlantic University. Mentre uno studio dell’Agenzia per l’ambiente della Provincia di Bolzano sdogana le mascherine per quanto riguarda la qualità dell’aria respirata: il ricambio d’aria è sufficiente e l’anidride carbonica è come nei locali chiusi. Sotto la mascherina la temperatura sale di due gradi, causando a volte un certo disagio a chi la indossa.

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