Interi gigabyte di spazio su telefoni, pc e tablet occupati da una miriade di foto, email, video che non usiamo più da anni. Giace lì, inutile e inutilizzata, occupando “accumulo digitale” (in inglese digital hoarding). E’ una delle muove malattie del XXI secolo, e sostituisce o affianca quella dell’accumulo fisico di oggetti reali.
Gli accumulatori seriali, di oggetti fisici o dati virtuali, hanno caratteristiche simili: non riescono a sbarazzarsi delle cose, che accumulano in quantità e in modo disordinato. Uno studio pubblicato su Information & Management indaga questo nuovo disturbo tipico dell’era digitale, cercando di definirlo e capire come combatterlo.
L’accumulo digitale
Gli autori definiscono accumulo digitale la necessità di acquisire e conservare contenuti digitali senza uno scopo preciso. Rispetto all’accumulo di oggetti, quello di file è per certi versi più semplice e può più facilmente sfuggire di mano. Innanzitutto, l’accumulatore seriale del mondo digitale non ha i limiti che impone lo spazio fisico: può decidere di comprare più memoria nel cloud, o acquistare un nuovo disco esterno e continuare a salvare dati.
In secondo luogo, accumulare file non richiede alcuno sforzo fisico: è tutto a portata di clic, e non serve spostare mobili o liberare stanze per farci stare più cose. Infine, i contenuti digitali possono essere copiati e moltiplicati, con un potenziale accumulo infinito di dati.
L’ansia da accumulo
L’accumulo digitale viene definito dagli autori sulla base di tre criteri: la costante acquisizione di contenuti digitali, la difficoltà nel liberarsene e la propensione al disordine virtuale. Alcune delle 846 persone che hanno partecipato allo studio erano arrivate ad accumulare oltre 40 terabyte (TB) di file: spesso questo accumulo compulsivo genera alti livelli di ansia, specialmente nelle donne.
I rimedi per porre fine all’accumulo digitale
Per evitare che l’accumulo incontrollato di dati virtuali si trasformi in un serio disturbo mentale, gli esperti di Focis.it consigliano di:
- fare una “pulizia di primavera” ogni anno, ripulendo i dispositivi elettronici da contenuti inutili;
- cercare di organizzare file e email in modo ordinato;
ridimensionare l’importanza dei social network e dei gruppi di Whatsapp, eliminando quelli non necessari. - Se queste indicazioni non dovessero dare risultati, o se provare a metterle in pratica dovesse generare ansia o frustrazione, secondo gli esperti potrebbe valere la pena rivolgersi il prima possibile a un medico o uno psicologo, per farsi aiutare.