Sono quattro le Regioni che da oggi vedono il rientro in classe degli studenti di scuola superiore: i 256 mila del Lazio, a cui si aggiungono i 13 mila del Molise i 176 mila del Piemonte e i 196 mila dell’Emilia Romagna. Gli studenti delle quattro regioni andranno a “far compagnia” a quelli di Toscana, Trentino, Valle d’Aosta e Abruzzo, che sono tornati in classe l’11 gennaio.
Lucia Azzolina
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ritorna a parlare del rientro in classe nelle scuole superiori, in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. La ministra Azzolina informa che ieri il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito. Doveva esprimersi sul rientro in classe di studentesse e studenti delle scuole superiori, come previsto dal Governo.
“Ne è emerso un parere molto netto. Il Cts ha ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus. E ribadito – non è la prima volta che lo dice – che l’assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale”.
Lucia Azzolina ha concluso dicendo: “Queste valutazioni rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani”.
Cosa accade per la scuola
Le scuole secondarie di secondo grado – riassume le misure ScuolaInforma.it – adottano forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività si svolgerà a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali.
Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) la didattica continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
È possibile lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali selettive, con un numero di candidati non superiore a 30 per ciascuna sessione o sede di prova. Saranno quindi ricalendarizzate le prove del concorso straordinario per la secondaria di I e II grado interrotte a novembre e si darà avvio gradualmente allo svolgimento delle prove delle altre procedure concorsuali.
Restano sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Le riunioni degli organi collegiali potranno svolgersi a distanza.
Le apertura Regione per Regione
Trentino – Tutti gli studenti sono rientrati a scuola il 7, per i ragazzi delle superiori lezioni in presenza al 50%
Alto Adige – La provincia autonoma di Bolzano va in zona rossa, ma Kompatscher tira dritto: si rimane in presenza. L’Alto Adige, per volontà della giunta, rimarrà così giallo, a prescindere da quanto indicato dal governo Conte.
Valle d’Aosta – Attività didattica in presenza al 50% nelle scuole secondarie. Si punta a passare presto al 75% e poi al 100%.
Piemonte – Gli studenti delle scuole superiori torneranno in classe lunedì 18, se non ci saranno ordinanze regionali che danno indicazioni diverse.
Liguria – Alle scuole superiori si proseguirà per un’altra settimana con la didattica a distanza. Probabile il ritorno in classe per lunedì 25.
Lombardia – La Regione entrerà in zona rossa, quindi le lezioni in presenza saranno limitate alle elementari fino alla prima media. Didattica a distanza per tutti gli altri.
Friuli Venezia Giulia – Fino al 31 gennaio in base alla quale l’attività didattica delle scuole secondarie di secondo grado viene svolta in didattica a distanza.
Veneto – Prosegue la chiusura delle scuole superiori fino al 31 gennaio.
Emilia-Romagna – Lunedì 18 rientro per i ragazzi delle superiori al 50% dopo la sentenza del Tar che ha bocciato l’ordinanza regionale.
Toscana – Le scuole superiori hanno ripreso le lezioni in presenza l’11 gennaio.
Marche – La didattica a distanza proseguirà al 100% per le scuole secondarie di secondo grado fino al 31 gennaio.
Umbria – Didattica “esclusivamente a distanza” fino al 23 gennaio nelle scuole superiori umbre.
Lazio – Lunedì 18 si ritorna in presenza per le scuole superiori
Abruzzo – Sono tornati a svolgere la didattica in presenza dall’11 il 50% degli studenti delle superiori fino ad arrivare al 75% dal 16 gennaio.
Molise – Ripresa dell’attività in presenza da lunedì 18. Per quanto riguarda le scuole superiori “la frequenza degli studenti è limitata al 75%”.
Campania – A partire dal 18 gennaio sarà valutata la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria e dal 25 gennaio per la secondaria di primo e secondo grado.
Basilicata – I ragazzi delle superiori – secondo una ordinanza regionale – saranno in didattica a distanza fino al 31 gennaio.
Calabria – Le superiori rimarranno in didattica a distanza fino al 31 gennaio.
Puglia – Per quanto riguarda le superiori, invece, si proseguirà con la didattica a distanza al 100% almeno fino al 23 gennaio.
Sicilia – La regione diventa zona rossa. Non solo restano chiuse le scuole superiori, ma da lunedì chiudono anche le seconde e terze medie. La misura vale, almeno, fino al 31 gennaio. In presenza scuola dell’infanzia, primaria e la prima media.
Sardegna – Gli studenti delle superiori non rientreranno in classe prima dell’1 febbraio per decisione della Regione.