Il Natale è ormai alle porte e quest’anno sarà veramente diverso da tutti gli altri: la pandemia condiziona le tradizioni e il modo di celebrare questa festa.
Cambia anche il modo di fare i regali: sempre meno regali inutili (oltre il 50% è destinato a essere riciclato o rivenduto) e sempre più doni pensati e simbolici.
Le idee più originali
Oltre alle donazioni ad associazioni e gruppi di aiuto per i più fragili si diffonde anche l’idea di adottare progetti a cura di piccoli artigiani, contadini, collettivi di artisti e di quartiere pensando al senso civico, all’integrazione sociale, al bene comune
Sono molte le iniziative che circolano in questi giorni riguardo ad esempio all’agricoltura condivisa che consiste nel raccogliere l’appello di coltivatori a realizzare insieme progetti per adottare parti di coltivazioni di piante.
Donare la natura
Un sondaggio online dedicato al nuovo trend delle adozioni di progetti per queste feste natalizie a cura di Babbel, oltre ai regali di corsi di lingua e di musica, di abbonamenti di consegna della spesa a casa o di caffè ‘sospesi’, segnala anche la possibilità di adottare a distanza alberi di arance sanguinello autoctone coltivati dall’impresa agricola siciliana AranceAgrumi. Chiunque vorrà, potrà adottare un albero per sé stesso o donarlo a chi vuole. Si potranno monitorare le fioriture, la crescita delle arance, la maturazione e la raccolta. I frutti maturi, freschi e non trattati, saranno spediti direttamente a casa!
Non solo arance
Ha l’intento di supportare in modo etico il made in Italy e gli agricoltori/artigiani resistenti alla crisi economica il progetto natalizio ‘adotta un gelso’ della cooperativa Nido di Seta di San Floro (CZ), in Calabria. In pratica si adotta uno degli alberi del gelseto di San Florio, ottenendo in cambio i prodotti della cooperativa che preferisce, che si tratti di agrifashion (filati e tessuti in seta) o bontà gastronomiche.
Oltre ad arance e gelsi le adozioni etiche includono adesso anche nuove tartufaie abruzzesi. Si può adottare una pianta innestata e coltivata nelle tartufaie associate partecipando a ‘Adotta un Re’ del progetto ‘RegalTruffle’ avviato da un gruppo di imprese. Regalare l’adozione di un tartufo significa anche contribuire al rilancio dell’entroterra dell’Abruzzo, un territorio che, per sua stessa natura, è eccezionalmente vocato alla coltivazione del tartufo.
Le iniziative sparse in tutta Italia
Le adozioni in chiave agricolo-etico si moltiplicano in tutta la penisola e includono anche filari di vigneti, capi di bestiame, frutteti di diverso genere, castagneti, alberi di nocciole e perfino alveari.
Si moltiplica inoltre la creazione di piattaforme che riuniscono idee e produzioni di artisti e artigiani locali, per aiutarli a superare le difficoltà del momento e rilanciare il made in Italy.
Fra i regali di Natali in chiave adottiva è anche possibile partecipare a progetti di supporto per il decoro delle città e dei singoli quartieri. Nel Natale delle adozioni non mancano le iniziative a cura dei rifugi per gli animali abbandonati.