Sono giorni, settimane, mesi che sentiamo parlare del ritorno in classe degli studenti italiani tra mille difficoltà e ostacoli logistici da superare. Ora che le scuole sono cominciate, quali sono state le soluzioni adottate?
Le nuove classi: monumenti, prefabbricati e parrocchie
Il coronavirus e il conseguente distanziamento sociale ha costretto la scuola a diversi cambiamenti non tutti semplici e facili da realizzare, come ad esempio risolvere il problema degli spazi e così un contributo essenziale è venuto dalla creatività: monumenti, parchi, prefabbricati, palestre e parrocchie a disposizione per accogliere studenti
Nella capitale si fa a lezione al Colosseo
A Roma il Municipio I ha raggiunto un accordo con la direttrice del Colosseo per consentire agli studenti del centro storico di fare lezione all’ombra dell’Anfiteatro Flavio. E anche il Vicariato è sceso in campo offrendo 13 parrocchie e due istituti religiosi per accogliere 68 classi.
Tre classi di una scuola elementare faranno lezione alla Curia Iulia al Foro Romano e nei Giardini Farnesiani sul Palatino. Si sta lavorando anche con la direzione Musei del Lazio per bissare in altri spazi museali da adibire alla didattica.
A Milano largo ai prefabbricati
Palazzo Marino ha acquistato cinquanta moduli temporanei per ospitare alcune classi: i prefabbricati sono composti da moduli organizzati in modo da garantire a ciascuna classe il doppio ingresso-uscita, servizi igienici dedicati e l’accessibilità per gli alunni disabili.
Scuola che vai, soluzione che trovi
A Vigevano (Pavia), ad esempio, il Caramuel-Roncalli ha acquistato tre maxi tendoni da allestire nella palestra dell’istituto per ospitare alcune lezioni.
Una soluzione, quella delle palestre, molto gettonata a Napoli anche se purtroppo questo andrà a discapito dell’educazione fisica. Altra possibilità è quella di dividere l’auditorium per ricavarne due o tre aule, mentre il collegio docenti si trasferisce in cortile.
Insomma è proprio il caso di dirlo: scuola che vai, soluzione che trovi!