Come difendersi dal mal di schiena tra smart working e sedentarietà forzata da pandemia? Ecco i consigli degli esperti:
- Alimentazione bilanciata, ricca di fibre e verdure per evitare il sovrappeso.
- Stretching per almeno 15 minuti al giorno per migliorare la flessibilità della colonna vertebrale.
- Secondo una ricerca dell’American Academy of Family Physicians, 20/30 minuti al giorno di acqua calda sulla schiena per curare gli spasmi muscolari.
- Postura corretta e fare delle pause di 20 minuti
- Stop al fumo: fumare ostacola la circolazione sanguigna dei dischi spinali e rende più frequente la possibilità di contrarre dolori alla schiena.
- Rafforzare la muscolatura con esercizi mirati.
- Attenzione al sollevamento pesi.
- Mantenere una routine per abbassare livello di stress.
- Dormire in maniera corretta: la qualità del sonno influisce notevolmente sulla condizione lombare.
- Ricorrere alla laserterapia: grazie al processo di fotobiomodulazione della Theal Therapy è possibile recuperare in tempi brevi da lombalgie e altre patologie postura.
Effetto pandemia sul mal di schiena
Secondo una recente indagine pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, i casi di mal di schiena è passata dal 38,8% del pre quarantena al 43,8% dopo il lockdown, con una crescita totale dei casi dell’11%.
Le persone più colpite sono state quelle di età compresa tra i 35 e i 49 anni, che avevano un indice di massa corporea uguale o superiore al 30, che erano sottoposti ad alti livelli di stress e che erano soggetti a una sedentarietà prolungata, non praticando attività fisica.
Non solo la schiena
Le persone hanno riscontrato anche sempre più frequentemente problemi al collo (+17,44%), alle spalle (+25,41%), al torace (+74,44%) e alle gambe (+40,40%). E ancora, la percentuale di persone che non hanno praticato attività fisica è aumentata addirittura del 173,97% passando dal 7,3 al 20%.