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Napoli, Argentina style per omaggio a Maradona. Ma non è la prima volta…

La maglia albiceleste per ricordare il Pibe nel match contro la Roma non è un unicum nella storia partenopea. Un tentativo ci fu nei primi anni Duemila. Ma erano altri tempi...

Un omaggio a Maradona nello stadio che a breve porterà il suo nome non poteva mancare. E contro la Roma, il Napoli ha deciso di ricordare il suo campione attraverso la sua maglia, quella che Diego ha indossato per sette anni portandola a trionfi fin lì mai visti. Non una maglia storica però, ma con una fantasia diversa, che del Diez ricorda il Paese d’origine. Una casacca albiceleste, come quella dell’Argentina che, evidentemente, ha portato bene agli uomini di Gattuso, capaci di strapazzare una Roma che non perdeva da una vita. Una “Kombat” di Robe de Kappa per onorare il giocatore più rappresentativo della società, peraltro già concordato per la nona giornata di campionato. Un ulteriore segno di vicinanza della città al suo idolo, uno che rappresentò forse la napoletanità senza essere napoletano.

Il Napoli a righe

Ma è pur vero che nella lunga storia del Napoli la maglia a righe “stile Argentina” non è del tutto una novità. Storia abbastanza vecchia in realtà, visto che si parla dei primi anni Duemila, quando i partenopei veleggiavano nei bassifondi della Serie B. Stagione 2002-2003, giusto un paio di stagioni prima del crack che avrebbe costretto il Napoli a ripartire dalla Serie C1. All’epoca lo sponsor tecnico era la Diadora, che optò, in accordo con l’allora presidente Salvatore Naldi, per adottare una divisa a righe biancazzurre verticali. Come l’Argentina. E anche in quell’occasione, il presidente ammise che quelle maglie avrebbero fatto sentire alla squadra ancor più vicino il ricordo del Pibe e delle sue prodezze. Un ulteriore incentivo ai ragazzi a far bene, in quello che era forse il periodo peggiore della storia recente del Napoli.

Un altro tentativo

A ogni modo, l’omaggio a Diego portò una fortuna effimera. Il Napoli chiuse sì al quindicesimo posto, raggiungendo la salvezza anche nell’annata successiva. Ma l’estate 2004 segnò la fine di un’epoca per la società, che si ritrovò nella terza serie del campionato italiano con il nuovo nome di Napoli Soccer. Da lì, l’inizio di una risalita che, nel giro di pochi anni, avrebbe riportato gli azzurri ai vertici del calcio italiano. Con un solo tentativo di rievocare l’Albiceleste, nella stagione 2005-2006. Bianco a righe azzurre. E non viceversa. Solo un tentativo però, in una fase storica diversa, più vicina al passato. Come i suoi colori.

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