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Cosa c’è dietro l’ordinanza sul decoro di Milano Marittima

L'ordinanza a tutela del decoro firmata dal sindaco di Cervia

L’emergenza coronavirus cambia la cornice dell’estate italiana. Per quest’anno le abitudini dovranno cambiare, bisogna dimenticare le lunghe feste sulle spiagge e nei locali, cambierà il modo di divertirsi, si potrà stare insieme ma rispettando le misure di sicurezza, che come prima cosa vietano gli assembramenti.

Il volto di Milano Marittima

Così anche le vie di Milano Marittima cambiano volto. Qui per tutta l’estate sarà vietato girare in costume da bagno e a torso nudo. Stop anche alla musica in strada e proibito partecipare a feste di addio al celibato o al nubilato in luogo pubblico. Lo prevede l’ordinanza “a tutela del decoro urbano” firmata dal sindaco di Cervia Massimo Medri per le vie del centro storico della località turistica in provincia di Ravenna famosa anche per il ‘Papeete Beach’, lo stabilimento balneare che un anno fa accolse Matteo Salvini. Il provvedimento, valido fino al 31 ottobre, si aggiunge e va a completare quello sul ‘numero chiuso’ per le zone della movida.

Il progetto per l’estate 2020

Un progetto ribattezzato ‘l’Oasi di Milano Marittima’: dal venerdì alla domenica, nei festivi e prefestivi, dalle 21.00 alle 3.30, la zona dei locali è delimitata con accessi controllati. E all’interno non dovranno trovarsi contemporaneamente più persone rispetto a quelle consentite dalla capienza dei locali. Cibi e bevande, inoltre, potranno essere consumati solo se seduti ai tavoli. Steward indicheranno ai giovani dove accomodarsi e, con l’aiuto della polizia locale, fermeranno il flusso in caso sia eccessivo. L’ordinanza sul decoro, invece, richiama anche i provvedimenti sul rischio del contagio da Covid-19, e va a vietare una serie di attività, tra cui “i mestieri girovaghi in genere”, come musicanti di strada o cartomanti, se non nell’ambito di manifestazioni o comunque con l’autorizzazione del Comune. Non sarà possibile neppure far scoppiare petardi, utilizzare fischietti, megafoni, e trombette, né distribuire volantini o materiale promozionale, se non, anche in questo caso, espressamente autorizzati dal Comune. Vietata anche la “vendita itinerante di prodotti floreali e oggettistica varia”. Oltre alle feste di addio al celibato o nubilato, non sarà possibile neppure dare vita, si legge nell’atto del sindaco, a “altre occasioni di festeggiamento compiendo atti o tenendo comportamenti volgari o offensivi per la pubblica decenza e il pubblico decoro, utilizzare petardi o altri artifici esplodenti, provocando schiamazzi e disturbo alla quiete pubblica utilizzando fischietti, megafoni, trombette o altri oggetti atti a creare rumore o suoni, indossare o maneggiare accessori volgari e lesivi della pubblica decenza”.

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