E’ possibile applicare la tecnologia spaziale nella lotta contro il Covid? A prima vista potrebbe sembrare quasi fantascienza, invece è realtà. E’ in procinto di arrivare in Piemonte il laboratorio di diagnostica mobile sviluppato in Belgio dall’università di Lovanio con il supporto dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
Il tipo di tecnologia
Comunicazioni satellitari, geolocalizzazione, informazioni derivanti dall’osservazione della Terra: sono tanti i prodotti e le tecnologie frutto della ricerca spaziale che permetteranno di comunicare e mappare in tempo reale gli esiti dei test per Covid-19 condotti grazie a B-Life (Biological Light Fieldable laboratory for Emergencies). Già sperimentato in Guinea durante l’emergenza Ebola tra il 2014 e il 2015, B-Life permetterà di eseguire tamponi e test sierologici su operatori sanitari, forze dell’ordine e operatori della Protezione Civile in prima linea contro il coronavirus.
Il sistema
Il sistema si compone di tende semplici da montare, sia per il laboratorio che per le parti di controllo e comando. E’ dotato di attrezzatura specializzata per analizzare rapidamente i campioni, un sistema di gestione del laboratorio per raccogliere e archiviare i risultati prodotti in tempo reale, e antenne satellitari dedicate per comunicazioni sicure tra il personale locale e i centri di assistenza medica remoti. Le comunicazioni satellitari, i dati di osservazione della Terra e i dati di geolocalizzazione distribuiti via satellite permetteranno la trasmissione in tempo reale dei risultati delle analisi, la comunicazione bidirezionale con esperti da remoto, i collegamenti in banda larga per trasferire grandi quantità di dati attraverso un sistema di telecomunicazioni autonomo e la geolocalizzazione dei casi per consentire una mappatura epidemiologica in tempo reale.