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La notte delle “lacrime di san Lorenzo”

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San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cde, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla“, inizia così la poesia di Giovanni Pascoli X agosto, in cui il poeta attribuisce il fenomeno delle Perseidi alle lacrime versate dal martire. “E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi questo atomo opaco del Male“. 

La storia di San Lorenzo

Fin dai primi secoli del cristianesimo, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attributo della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agiografici, ai poveri. Gli agiografi sono concordi nel riconoscere in Lorenzo il titolare della necropoli della via Tiburtina a Roma. È certo che Lorenzo è morto per Cristo probabilmente sotto l'imperatore Valeriano, ma non è così certo il supplizio della graticola su cui sarebbe stato steso e bruciato. Il suo corpo è sepolto nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma a lui dedicate, tra le tante è da annoverare quella di San Lorenzo in Palatio, ovvero l'oratorio privato del Papa nel Patriarchio lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo.

In un’antica “passione”, raccolta da sant’Ambrogio, si precisa che il santo fu “bruciato sopra una graticola“: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Ma studi recenti dichiarano leggendaria questa tradizione. Valeriano non ordinò torture. Possiamo ritenere che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina. Su di essa, Costantino costruirà una basilica, poi ingrandita via via da Pelagio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.

Lo sciame delle Perseidi

E proprio nella notte del 10 agosto, sono molte le persone che rimarrano con gli occhi incollati al cielo per ammirare le “lacrime di san Lorenzo”, ossia lo sciame delle Perseidi, delle meteore – detriti di polvere e ghiaccio – che atrtaversano l'orbita terrestre durante il periodo estivo. Le Perseidi sono infatti visibili da fine luglio a fine agosto, ma il fenomeno raggiunge il picco della sua spettacolarità tra il 10 e il 12 agosto

Manuela Petrini: