E'la Ducati Streetfighter V4 la più “bella del reame”. L'ultima nata della casa di Borgo Panigale ha vinto l'ambito premio di “Moto più bella del Salone” all'ultima edizione di Eicma 2019, la fiera delle “due ruote” più importante al mondo.
La votazione
Il concorso “Vota e vinci la moto più bella del Salone”, organizzato dalla rivista italiana Motociclismo in collaborazione con Eicma, è giunto quest'anno alla sua 15/ma edizione, e per Ducati questa è la decima vittoria. A decretare il successo della “rossa” (a due ruote) è stato il pubblico, votando direttamente al Salone dai padiglioni della Fiera Internazionale di Milano-Rho nei cinque giorni di apertura, oppure online. Oltre 14.500 appassionati hanno espresso la propria preferenza e lo Streetfighter V4 è risultata la moto più votata sia dai visitatori della Fiera sia dagli utenti del sito di Motociclismo ricevendo il 36,7% dei consensi. Lo scrutinio dei voti ricevuti si è svolto ieri sera, domenica 10 novembre, giornata conclusiva della 77/ma edizione di Eicma, seguito dalla premiazione ufficiale presso l'area esterna sul palco di MotoLive alla presenza di Giacomo Casartelli Executive Director di Eicma e del Direttore della rivista Motociclismo Federico Aliverti che ha consegnato il prestigioso riconoscimento. A ritirare il premio per l'azienda di Borgo Panigale è stato Andrea Ferraresi, Direttore del Centro Stile Ducati. “Siamo particolarmente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento – ha detto Ferraresi su Ansa – in un concorso dove tutte le case costruttrici partecipano con il loro modello di punta e il pubblico di Eicma, la più importante fiera motociclistica al mondo, ha eletto lo Streetfighter V4 come la più bella”. La Streetfighter V4 è una super-naked con manubrio alto e largo, 178 kg di peso, motore Desmosedici Stradale 1.103 cm con 208 CV, ali biplano, un pacchetto elettronico di ultima generazione e un design aggressivo ed emozionante. Dietro lo Streetfighter V4 altre due moto italiane: la Aprilia RS 660 e la MV Agusta Superveloce 800. A sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, il ruolo centrale del Made in Italy nel settore due ruote.