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La battaglia del cioccolato quadrato

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Tutto è iniziato nel 2010, quando Milka ha lanciato sul mercato una barretta quadrata scatenando l’ira funesta di Ritter, che ha portato la questione in tribunale.

Quadrato, pratico, buono

Sembra che la forma quadrata sia stata imprescindibile già dalla nascita della Ritter, nel lontano 1932. Clara Ritter, fondatrice con il marito di una cioccolateria in un sobborgo di Stoccarda, aveva avuto l’idea di produrre una barretta di cioccolato che potesse stare in tasca senza rompersi. Ecco, quindi l’invenzione del famoso quadrato Ritter Sport, la cui forma è stata poi depositata nel 1993 presso l’ufficio brevetti tedesco.

La lunga battaglia legale

La controversia è iniziata quando Milka ha iniziato a produrre barrette con la stessa forma. Inizialmente, la Corte federale dei brevetti si era espressa a favore del marchio della mucca viola, che accusava Ritter di monopolio nella fornitura di cioccolata in quadrati, in quanto un marchio non può rivendicare protezione se è costituito esclusivamente da una forma.

Quattro anni dopo, però, questa sentenza è stata ribaltata dalla decisione della Corte federale di giustizia di Karlsruhe dello scorso 23 luglio. I giudici che hanno emesso la sentenza ritengono che i consumatori scelgono Ritter e non la concorrenza sulla base del formato della cioccolata, in quanto vedono la confezione come un’indicazione dell’origine di quel cioccolato, associando tale fatto alle aspettative di qualità. Il che vuol dire che Ritter Sport ha il monopolio del cioccolato quadrato.

Thomas Seeger, responsabile degli affari legali dell’azienda, ha spiegato:”Per noi come società di proprietà familiare relativamente piccola, la forma quadrata dei nostri imballaggi ha lo stesso peso che ha il colore viola per il nostro concorrente, colore che pure anche protetto da marchio”.

Giulia Ficarola: