Il premier indiano Narendra Modi ha invitato la popolazione del paese ha spegnere tutte le luci per accendere solo gli schermi dei cellulari e delle candele al fine di rendere omaggio al personale sanitario in prima linea alla lotta al Coronavirus. Ma il rischio è quello di dar luogo ad un blackout generale.
Il blackout
Preoccupazione in India per il rischio di blackout nazionale che potrebbe venire causato domani alle 21 dal crollo subitaneo dei consumi elettrici, quando gli indiani seguiranno l’invito del Premier e spegneranno, tutti nello stesso momento, le luci di casa, per accendere candele, lumini e telefoni. Nitin Raut, ministro per l’Energia del Maharastra ha segnalato che la rete elettrica indiana potrebbe non essere in grado di riattivarsi immediatamente dopo un evento di tale portata, e ha invitato gli indiani a non rinunciare completamente all’illuminazione nelle abitazioni. I dirigenti della PSOCL, (Power System Operation Corporation Limited) rassicurano, spiegando che tutto è già stato predisposto per evitare il contraccolpo del sovraccarico: cinque minuti prima delle 21 la rete di distribuzione dell’energia subirà una riduzione programmata dei consumi al 60 per cento della sua capacità, mentre la riattivazione avverrà per gradi, tre minuti prima della riaccensione. Ma gli indiani non hanno dimenticato il blackout del luglio del 2012, il più esteso del mondo, che lasciò per quasi 12 ore senza energia 400 milioni di persone: nonostante le rassicurazioni, molti stati invitano i responsabili dei Dipartimenti locali di gestione delle reti elettriche a prendere tutte le precauzioni necessarie per garantire la continuità della fornitura.
L’India al buio nel 2012
Due gravi blackout energetici hanno colpito la maggior parte dell’India settentrionale e orientale il 30 e il 31 luglio 2012. Il blackout del 30 luglio 2012 ha colpito oltre 400 milioni di persone ed è stato brevemente il più grande blackout di corrente nella storia per numero di persone colpite, battendo il blackout del gennaio 2001 nel Nord India (230 milioni interessati). Il blackout del 31 luglio è la più grande interruzione di corrente della storia . L’interruzione ha colpito oltre 620 milioni di persone, circa il 9% della popolazione mondiale , o metà della popolazione indiana , diffusa in 22 stati nel nord, Orientale e Nord-est dell’India . Si stima che 32 gigawatt di capacità di generazione siano stati messi offline. Della popolazione colpita, 320 milioni inizialmente avevano il potere, mentre il resto non aveva accesso diretto. Il servizio elettrico è stato ripristinato nelle località interessate tra il 31 luglio e il 1 agosto 2012.