Aiuto, qualcuno ha invertito i colori delle zebre! Calma, non è niente di tutto questo. È solo la Natura che fa il suo corso, a volte in maniera a prima vista incomprensibile. Un esempio? Il primo esemplare di zebra “al rovescio”. Nerobianca, invece che bianconera. Il suo nome è Tira,ed è speciale. Perchè è la prima volta che viene avvistata e fotografata una delle sue specie con l'intero manto scuro puntellato da macchioline bianche sul corpo. A “battezzarla” è stata l'autore degli scatt che la immortalano, la guida turistica africana Antony Tira. La notizia e le immagini sono state subito rilanciate sui social network, attirando moltissimi turisti impegnati in dei safari sul continente africano e facendoli convergere nel parco dei Masai Mara, in Kenya, dove per la prima volta il cucciolo di zebra è stato avvistato. La particolarità del suo pelo irregolare potrebbe essere legato alla produzione di melanina, dicono gli scienziati.
Lo “scoop”
Proprio durante un safari Tira ha visto la giovanissima zebra che adesso porta il suo cognome. In mezzo ad altri esemplari adulti, il suo colore molto scuro e la distesa di puntini bianchi rotondi risaltavano ancora di più. Si tratterebbe di un cucciolo di poche settimane, ancora debole e bisognoso di cure. Forse anche per questo insieme di cose, le foto della guida turistica hanno avuto tanto successo. Del caso di Tira si è poi occupato il sito Wildest, che nel suo settore Wildest Africa ospita gli scatti del fotoreporter Frank Liu. Quest'ultimo avrebbe dichiarato che si potrebbe trattarsi della prima osservazione di una zebra con un manto del genere ad essere registrata, scrive un articolo sul sito. Nello stesso pezzo sono riportate anche le osservazioni del biologo dell'Università della California Ren Larison. Secondo l'esperto, che studia l'evoluzione delle strisce delle zebre, non è la prima volta che si notano animali con anomalie simili. Che le rendono più esposte ai predatori. Anzi, è probabile che non sopravviva a lunga proprio per le sua caratteristiche.
Di tutti i colori
Prima di Tira si segnalano almeno due avvisamenti degni di nota. Uno, risalente al 2014, è di un'altra “baby” zebra con il manto parzialmente irregolare, stavolta nel Botswana. Aveva la testa, il collo e il corpo a tinte marrone scuro e presentava le macchioline bianche, gli arti inferiori a strisce bianche e nere. Un caso ancora più eccezionale è quello di cui ha parlato pochi mesi National Geographic. Nel Parco nazionale del Serengeti in Tanzania è stata avvistata infatti una zebra “bionda”!
Un problema di melanina
Com'è possibile che esistano delle “deviazioni” dalla norma così palesi e così opposte? Secondo gli esperti, in entrambi i casi è una questione di melanina, una molecole biologica presente in piante e animali. Ha varie funzioni, ma quella più nota e visibile è quella legata alla pigmentazione cutanea. Cioè colora il nostro corpo. Tira potrebbe avere una mutazione genetica rispetto alle altre zebre. La sua particolarità infatti deriverebbe, secondo gli esperti, dallo pseudomelanismo, un raro caso di mutamento. Consisterebbe in una produzione eccessiva di melanina, così per reazione il manto diventa tutto scuro. Storia totalmente diversa per la zebra “bionda”. Nel suo caso potrebbe trattarsi di albinismo, ovvero una scarsità di melanina che renderebbe le strisce più chiare.
Le teorie delle strisce
Ma perché le zebre hanno il manto zebrato, cioè a strisce nere su “sfondo” bianco? Da anni gli studiosi si interrogano sulla questione. Le domande e le risposte mutano in continuazione. Si è pensato alla termoregolazione corporea, alla necessità di mimetizzarsi nell'ambiente circostante per confondere i predatori e alla funzione sociale. Nessuna di queste teorie è stata dimostrata. L'ultima ipotesi è che servano a tenere lontane le mosche cavalline. Finora gli esperimenti in questo campo hanno dimostrato che questi insetti non si poserebbero su superfici – è il caso di dirlo – zebrate. Ma con Tira potrebbero fare un'eccezione, visto che ha il pelo a tinta (quasi) unita.