Lo sporco si annida ovunque, anche dove non penseremmo, come sulle superfici del nostro smartphone. Ecco con quali conseguenze sulla salute
Virus e batteri si annidano ovunque. Non solo in casa, in auto, nei luoghi di lavoro o negli ambenti pubblici, ma anche su un oggetto che teniamo sempre con noi: l’ormai insostituibile smartphone. Con il diffondersi dei virus autunnali e invernali, Covid in testa ma non solo… – è comprensibile quanto una pulizia approfondita e quotidiana di quest’oggetto (che in genere utilizziamo avvicinandolo al viso) sia importante per la nostra salute. Ma anche per un utilizzo in massima sicurezza senza che si rompa.
Proprio per questo motivo, è importante non confondere la pulizia con l’igienizzazione. Per pulire un oggetto, basta a volte spolverarlo. Vale a dire togliere residui di particelle di polvere, o cibo, o quant’altro. Per igienizazione si intende un concetto di pulizia più profondo che riguarda l’eliminazione totale (o quali) di batteri e virus dalle superfici. Vale a dire di organismi viventi che spesso sono in grado di sopravvivere a situazioni estreme, come temperature bassissime o l’utilizzo di saponi (o peggio della sola acqua!). Lo abbiamo imparato in questi mesi di pandemia relativamente alla difficoltà di uccidere il virus lavandosi le mani.
Come pulire ed igienizzare lo smartphone
In effetti l’igienizzazione – sia del corpo sia delle superfici – per essere effettuata con successo, ha bisogno di trattamenti molto specifici e di prodotti creati appositamente. L’igienizzazione è una pratica che in pochi conoscono in modo approfondito ma che non deve essere mai sottovalutata perché ha effetti diretti sul nostro benessere quotidiano. Come dimostrato dalla scienza (e dall’esperienza).
Nel 2017 infatti è stata effettuata una ricerca scientifica “made in Usa” atta a scovare la presenza di batteri e virus sui dispositivi usati da molti studenti, dal pc al tablet, dal lettore musicale allo smartphone. Si è scoperto che pulire ed igienizzare i dispositivi doveva diventare una pratica quotidiana. Questo perché sulle superfici – in particolar modo in quelle dello smartphone – sono state trovate molte pericolose presenze di corpi estranei e infettanti.
Ecco alcuni pratici consigli per pulire e igienizzare questo fondamentale dispositivo. Partiamo da come effettuare una semplice pulizia. Una volta tolto dalla cover, tolta se possibile la protezione dello schermo e staccati gli oggetti esterni quali cuffiette od altro, per pulire lo smartphone basterà usare un semplice panno in microfibra. Il tessuto scelto, la microfibra, è importantissimo perché permette di non rovinare il rivestimento oleofobico e idrofobico dello schermo.
Per l’igienizzazione gli step sono un po’ diversi. Il miglior modo per difendere i nostri dispositivi elettronici da virus, polvere e batteri è quello di seguire i manuali di istruzioni delle loro case madri. La Apple, ad esempio, consiglia di usare una salvietta con il 70% di alcool isopropilico, un prodotto molto usato come sgrassatore per superfici delicate e come disinfettante anche in ambito ospedaliero o nelle applicazioni farmaceutiche. Ma – specifica Kronic.it – si potrebbero utilizzare anche salviette disinfettanti (meglio se della Clorox).
Per la Samsung, invece, è consigliabile utilizzare un panno morbido e pulito con una quantità esigua di disinfettante (meglio se composto da acido ipocloroso). Date le sue capacità disinfettanti derivate dalla forte tendenza ad ossidare, l’uso frequente dell’acido ipoclorosoè quello di additivo sia nell’acqua delle piscine sia nell’acqua potabile allo scopo di uccidere microrganismi eventualmente presenti. Altrimenti, sempre secondo Kronic.it – acqua distillata.
Una novità nella modalità per igienizzazione gli apparecchi elettronici è quella di utilizzare i raggi ultravioletti. In particolare, questi dispositivi sono acquistabili e in linea con le indicazioni di protezione degli oggetti. Sono infatti delle “scatolette” nelle quali al loro interno c’è lo spazio per inserire lo smartphone da sterilizzare (ma anche altri oggetti come mascherine, chiavi e qualsiasi cosa ci entri, purché non liquida!) che viene così a trovarsi al centro fra due bulbi che emettono raggi UVC in grado di uccidere virus e batteri. Ma attenzione: i raggi sono dannosi anche per l’uomo! Per questo le scatole devono essere ben chiuse durante il trattamento. Per il resto, sono assolutamente efficaci e, cosa non da poco, non inquinanti.