Un gruppo di macchie è apparso sull’emisfero settentrionale del Sole. Cosa significa? Non si tratta di una “malattia”, ma il segnale che la nostra stella, dopo un lungo letargo, si prepara al risveglio. A immortalarlo è stato Mauro Messerotti, fisico solare dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’Università di Trieste. “Questo fenomeno indica che la riorganizzazione del campo magnetico solare è in corso e produce già qualche tubo di flusso magnetico del nuovo ciclo di attività, dando origine a qualche sporadico gruppo di macchie”, spiega il ricercatore all’Ansa.
L’inizio di un nuovo ciclo
Queste macchie solari hanno infatti la firma del nuovo ciclo perché sono comparse a una latitudine elevata e hanno il campo magnetico invertito rispetto alle macchie del vecchio ciclo, che inoltre compaiono a basse latitudini. Non sono le prime macchie del nuovo ciclo di attività solare osservate finora, ma ciò non significa “che il nuovo ciclo sia iniziato perchè siamo ancora in fase di minimo. Significa invece – prosegue l’esperto – che il nuovo ciclo è in fase di organizzazione“.
I cicli solari
L’attività solare viene misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in maniera ciclica e più o meno intensa sulla superficie solare. Quando la superficie solare mostra un ampio numero di macchie, il Sole sta attraversando una fase di maggior attività e emette maggior energia nello spazio circostante. Il numero medio di macchie solari presenti sul Sole non è costante, ma varia tra periodi di minimo e di massimo. Il ciclo solare è il periodo, lungo in media 11 anni, che intercorre tra un periodo di minimo (o massimo) dell’attività solare e il successivo. La lunghezza del periodo non è strettamente regolare, ma può variare tra i 10 e i 12 anni.