Ieri la notizia che i malati di coronavirus sviluppano gli anticorpi. Oggi, che il covid-19 colpisce meno i bambini. Uno studio nel New South Wales, il più popoloso degli stati australiani, ha rilevato un tasso di trasmissione “straordinariamente basso” nelle scuole. La ricerca del National Centre for Immunisation Research and Surveillance – scrive Ansa – ha studiato i 18 casi di Covid-19 riscontrati nello stato, in 15 delle 3000 scuole pubbliche. Sono stati rintracciati per 28 giorni i nove insegnanti e nove alunni contagiati e i loro 863 contatti ravvicinati. Ha individuato due soli casi di contagio, entrambi di alunni, e non risulta che alcuno di loro lo abbia trasmesso ad altri.
Lo studio
“La nostra investigazione non ha trovato evidenze di alunni che abbiano infettato insegnanti”, ha sottolineato la responsabile della ricerca, l’immunologa Kristine Macartney. “Abbiamo rilevato un tasso straordinariamente basso di trasmissioni nelle scuole ed è stata una sorpresa nella comunità pediatrica, perché siamo così abituati a vedere i bambini come ‘super diffusori’ di altri virus, specie dell’influenza”, ha aggiunto Macartney. “Questo virus sembra diffondersi principalmente fra adulti. Non si è trasmesso fuori controllo nelle scuole perché i sistemi immunitari reagiscono differentemente quando la persona è giovane“. Il governo federale sta aumentando la pressione sugli stati perché facciano tornare le scuole alla normalità al più presto possibile, mentre le giurisdizioni statali continuano a adottare una varietà di approcci. Il primo ministro Scott Morrison ha detto che la consulenza medica al governo conferma che non è necessario applicare i requisiti di distanziamento sociale alle aule scolastiche, il che apre la strada al ritorno degli alunni a scuola. “La consulenza ricevuta è chiara: la distanza di 1,5 metri non è un requisito raccomandato nelle aule scolastiche”, ha dichiarato.