Se le emissioni di gas serra, tra i principali responsabili del riscaldamento globale, saranno significativamente ridotte, i coralli potrebbero sviluppare un meccanismo per cui sarebbero in grado di adattarsi ad oceani più caldi. E' quanto emerso da uno studio americano, pubblicato sulla rivista specializzata Science Advances.
Lo studio
La ricerca degli scienziati statunitensi, delle università di California Davis e di Standford, ha preso in esame alcune tipologie di corallo di acqua fredda alle Isole Cook. Si è osservato che hanno delle varianti genetiche che li predispongono a un certo grado di tolleranza nei confronti del calore. Come riportato dall'Ansa, dalle simulazioni al computer sugli scenari determinati da diversi gradi di riscaldamento globale, è emerso che i coralli esaminati non possono sopravvivere in quelli più drastici. Praticamente, questi organismi possono adattarsi a temperature dell'acqua più elevate, ma non possono farlo velocemente.
Lo sbiancamento dei coralli
Questi organismi, noti ai più come la casa di “Nemo”, il pesce pagliaccio, sono molto vulnerabili all'aumento della temperatura degli oceani. Infatti, negli ultimi tre anni le barriere di tutto il globo hanno subito uno dei peggiori fenomeni di sbiancamento di sempre, con elevati tassi di mortalità, proprio a causa delle acque più calde.