Le barbe degli uomini lasciano più batteri dei peli degli animali. Lo attesta un'indagine pubblicata sulla rivista European Radiology nella quale i ricercatori hanno confrontato la quantità di microrganismi patogeni su una macchina della risonanza magnetica dopo il passaggio di una barba maschile e dopo quello di pelo canino. Il risultato ha determinato “una carica batterica significativamente più alta nei campioni prelevati dalla barba maschile rispetto a quelli prelevati dal pelo dei cani, spiegano gli autori dello studio. Tutti gli uomini hanno mostrato un’elevata conta batterica, mentre solo 23 cani. Inoltre, i microrganismi patogeni umani sono stati riscontrati più frequentemente nella barba umana (7/18) rispetto al pelo del cane (4/30)”.Secondo questa ricerca, la carica batterica della barba dell'uomo supererebbe quella degli animali a quattro zampe.
I batteri
I microrganismi patogeni più diffusi nella barba dell’uomo sono: l'enterococcus faecalis e lo staphylococcus aeros. Fra i cani invece si sono registrati casi di S. aureus e di Moraxella e un caso di Enterococcus. Alla fine della risonanza magnetica dei cani, effettuata come prova per l'indagine, si è proceduto alla disinfezione dello scanner facendo emergere la presenza nettamente inferiore di batteri rispetto a quella registrata dopo le risonanze degli uomini. Una vera e propria sorpresa per i ricercatori.
Lo scopo
L'obiettivo dell'indagine, che vede la risonanza magnetica al centro, è quello di porre l'attenzione dei radiologi sul rispetto degli standard igienici per prevenire così i frequenti pericoli di infezioni. Scrivono gli autori dello studio sulla rivista scientifica: “Non esistono, a quanto ci risulta, degli standard internazionali di igiene per le MRI, ogni ospedale sembra avere la propria organizzazione individuale”.
Il test del biologo
Tempo fa era stato il laboratorio di diagnosi di Albuquerque ad evidenziare la scarsa pulizia delle barbe. Alla fine di un test condotto su alcuni volontari in diretta televisiva, il biologo John Golobic aveva fatto emergere la presenza di molti batteri ed aveva consigliato agli uomini di toccarsi il meno possibile le barbe.