Giuseppe Romeo, latitante appartenente alla ‘Ndrangheta e inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi al mondo, è stato arrestato oggi – 12 marzo – a Barcellona, in Spagna dagli uomini della Guardia Civil spagnola, che lo hanno localizzato grazie alle informazioni fornite dagli investigatori della Polizia italiana.
Operazione congiunta Italia-Spagna
Romeo è destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere e lo scorso novembre è stato condannato dal Gup di Reggio Calabria a 20 anni di reclusione. E’ stato scovato dalla “Equipo operativo” della Guardia Civil spagnola grazie a un’operazione di polizia resa possibile dalla cooperazione fornita dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dallo Sco della Polizia di Stato Giuseppe Romeo il latitante di San Luca arrestato nella serata di ieri in Spagna.
Nel 2018, Romeo era sfuggito all’arresto nell’ambito dell’operazione antidroga “European ‘Ndrangheta Connection”, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti procuratori Simona Ferraiuolo e Alessandro Moffa. Il gip all’epoca aveva emesso un mandato di arresto europeo.
Il suo arresto secondo gli inquirenti rappresenta un momento di particolare rilievo nell’attività di contrasto al narcotraffico internazionale gestito dalla ‘ndrangheta.
Chi è il super latitante Giuseppe Romeo
Conosciuto con i soprannomi “u’ pacciu”, “u’ selvaggiu”, “maluferru” o “u’ nanu”, il latitante è figlio di Antonio Romeo, alias “centocapelli“, detenuto a Parma e ritenuto contiguo all’omonima cosca conosciuta con il nome di “Stacchi” di San Luca. Nel gruppo mafioso dei “Pelle-Costadura-Romeo“, al centro dell’inchiesta “European ‘Ndrangheta Connection”, il latitante ricopriva il ruolo di promotore, organizzatore e finanziatore dei traffici di cocaina in Europa.
Stando alle indagini, Giuseppe Romeo era residente in Germania, ma faceva la spola fra la Calabria, la Lombardia e l’Europa nord-occidentale al fine di stringere accordi con i fornitori dello stupefacente e con alcuni intermediari dimoranti in Belgio, Olanda e Germania.
Secondo gli inquirenti, Romeo riusciva a far arrivare 40 chili di cocaina a settimana dall’Olanda a Milano, con la collaborazione di altri sodali calabresi, alcuni dei quali già condannati in primo grado a parecchi anni di reclusione. Così come lo stesso Romeo condannato anche per aver intestato fittiziamente le proprie quote del bar-gelateria “Cafè La Piazza” di Bruggen, oggi sequestrato, ad altri soggetti imputati nel processo “European ‘Ndrangheta Connection“.
Lamorgese: “L’arresto di Romeo premia il lavoro della Polizia”
“L’operazione di questa mattina in Spagna, che ha portato all’arresto di Giuseppe Romeo – elemento di spicco della ‘ndrangheta calabrese e inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi – premia il lavoro e la grande determinazione degli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando l’azione corale della locale Squadra mobile, del Servizio centrale operativo (SCO) della direzione centrale Anticrimine e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (SCIP) della direzione centrale della Polizia criminale che ha consentito di colpire duramente il narcotraffico internazionale gestito dalla ‘ndrangheta.
“Ringrazio la magistratura e gli uomini e le donne della Forze di polizia per la complessa attività che svolgono quotidianamente, anche a livello internazionale, per assicurare alla giustizia esponenti di organizzazioni criminali. Dedizione, professionalità e grande capacità di cooperazione con le Autorità di altri Paesi – ha sottolineato la titolare del Viminale – che confermano l’impegno dello Stato per garantire legalità e sicurezza“.