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Eunice, la tempesta che ha flagellato il Nord Europa. Ma perché le è stato dato questo nome?

Chi era davvero Eunice, alla quale è stata “dedicata” l’ultima spaventosa tempesta che ha flagellato in Nord Europa? La risposta vi spiazzerà

Venti fortissimi, mareggiate, inondazioni e onde alte diversi metri. E’ Eunice, la tempesta che in febbraio ha flagellato per giorni il Nord Europa provocando danni ingenti e decine tra morti e dispersi.

Come consuetudine, ai grandi eventi meteo – e per “grandi” si intende “devastanti” – viene assegnato un nome spesso mutuato dall’antichità o con qualche attinenza all’evento. Che si tratti di cicloni o tempeste, in genere il nome assegnato è di donna. Chi non ricorda il ciclone Katrina? Anche se, a onor del vero, recentemente – e dopo non poche proteste online – sono stati assegnati anche i nomi maschili: ad esempio Andrew è stato tra i sette cicloni più potenti e devastanti di sempre!

Quella “tempesta” di Eunice

Chi è dunque Eunice? Ha attinenza con la devastazione che ha portato in Nord Europa? Ha a che vedere con la forza dei venti o con il mare in tempesta o con la potenza devastante della Natura?

No, niente di tutto questo. Anzi, molti si stupiranno di sapere che la povera Eunice oltre – ad essere una figura decisamente marginale della mitologia greca – era innanzitutto una figura…benevola.

Eunice infatti è niente meno che una…ninfa! Nello specifico, è una ninfa marina della grande famiglia delle Nereidi di omerica memoria. E proprio a Omero è particolarmente legata.

Prima di vedere il perché, diciamo chi sono le Nereidi. Le Nereidi erano delle figure della mitologia greca, appunto delle ninfe marine, figlie di Nereo e di Doride, un’altra ninfa ma della famiglia delle Oceanine.

Le ninfe sono considerate creature immortali, particolarmente belle e delicate (“ninfa” è divenuto infatti sinonimo di beltà e grazia) e soprattutto di natura…benevola.

Le ninfe Nereidi, Eunice compresa, facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone insieme ai Tritoni. Venivano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini. Che belle! Ma non proprio tutte pacifiche.

Le più note della famiglia (circa una cinquantina) sono tre. Anfitrite, che fu la sposa del dio del mare, Poseidone. Anfitrite per gelosia fece trasformare la bella Scilla in mostro marino. Della giovane infatti si era invaghito lo spesso Poseidone.

La seconda è Galatea, amata dal pastore Aci il quale (ricorda Ovidio nelle Metamorfosi) fece una brutta fine: venne schiacciato da un masso lanciato dal ciclope Polifemo (sì, proprio quello poi accecato da Ulisse…) anch’esso mosso da gelosia verso Galatea.

Infine, la più famosa di tutte, Teti, madre di uno dei più grandi eroi della storia antica: Achille detto “piè veloce”. E proprio grazie ad Achille spunta nella mitologia il nome di Eunice, riportato da diversi scrittori, tra cui Esiodo nella sua “Teogonia” e Pseudo-Apollodoro nell’antico manuale di mitografia intitolato “Biblioteca”. Non ne parla invece Omero, che di Achille ne cantò le gesta e la prematura morte.

Di Eunice, ninfa benevola sorella di Teti, si sa solo che partecipò ai funerali di Achille per accompagnare, insieme alle altre ninfe, la sorella Teti nel momento più doloroso. Nulla dunque a che vedere con la violenza della tempesta, se non per il collegamento tra l’acqua (regno delle ninfe) e il mare tempestoso che ha sferzato le coste dei Paesi Nordici. E che ha il solo merito di aver riportato a nuova vita, dopo secoli di silenzio, la bella Eunice.

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