Grande festa negli Emirati Arabi Uniti. Il piccolo stato uno Stato nel sud-est della Penisola araba, nell’Asia sud-occidentale, è una nota località turistica. E’ infatti composto da sette emirati: Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja e Umm al-Qaywayn. Oggi gli Emirati hanno celebrato il lancio della loro sonda Al-Amal (Speranza) sul pianeta Marte. L’entusiasmo regnava al Mohammed bin Rashid Space Center (Mbrsc), che ha guidato il progetto marziano degli Emirati su cui hanno lavorato circa 450 persone, più della metà delle quali emiratine. Si tratta infatti della prima missione interplanetaria intrapresa da un paese arabo. Dopo due rinvii a causa del maltempo, il decollo della sonda portata da un lanciatore nipponico dal centro spaziale Tanegashima nel sudovest del Giappone è stato accolto con un fragoroso applauso dalla popolazione.
Al-Amal
L’obiettivo scientifico principale della missione – spiega Rai News – è quello di studiare la dinamica dell’atmosfera marziana sia nelle sue variazioni diurne che al trascorrere delle stagioni. Il governo emiratino ha annunciato che i dati raccolti dalla sonda verranno resi noti subito e saranno aperti e a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale. Il lancio della sonda emiratina sarà il primo dei tre verso Marte previsti per questa estate, quando il Pianeta Rosso si trova in una posizione particolarmente favorevole rispetto alla Terra. A seguirla, entro la finestra di lancio aperta fino a metà agosto, saranno la missione cinese Tianwen-1, con un orbiter, un lander e un rover e la statunitense Mars 2020, con il rover Perseverance. Rinviata al 2022, invece, la missione europeo-russa ExoMars. A decidere per lo slittamento, sia le complicazioni negli spostamenti dei tecnici causati dall’emergenza coronavirus, sia la necessità di completare le verifiche tecniche e operative, necessarie a garantire le condizioni di sbarco e funzionamento su Marte.
La storia degli Emirati Arabi
Al-Amal dovrebbe raggiungere l’orbita di Marte nel febbraio 2021, in occasione del 50esimo anniversario dell’unificazione degli Emirati. Prima, erano sotto il protezione britannica.
Nel 1968, il Regno Unito annunciò la decisione, riaffermata nel marzo 1971, di concludere i rapporti del trattato con i sette Stati che si trovavano, insieme con Bahrein e Qatar, sotto protezione britannica. Il Bahrein diventò indipendente nell’agosto dello stesso anno, il Qatar in settembre e i sette emirati il 1º dicembre 1971, data ufficiale di scadenza del trattato. I nove Paesi tentarono di formare un’unione di emirati arabi senza riuscirci. Il 2 dicembre 1971 sei di loro istituirono un’unione politica denominata Emirati Arabi Uniti; il settimo, Raʾs al-Khayma, vi si associò all’inizio del 1972.