La tanto anelata paghetta. Metodo di indiscusso successo per far comprendere ai figli il sudore e la fatica del lavoro per guadagnare un premio. Ecco cinque regole per imparare la gestione dei soldi ai più piccoli.
La paghetta, adulti e bambini
Paghetta sì o paghetta no? Decisamente sì, se si trasforma in azioni che costituiscono i mattoncini per creare un adulto finanziariamente più consapevole. Questa prassi, infatti, può rivelarsi un ottimo punto di partenza per sensibilizzare i propri figli verso una corretta gestione attiva del denaro. Non solo: questa iniziativa può risultare utile anche per coinvolgere i più giovani nell’economia familiare.
I consigli
Da KRUK, società leader in Europa nella gestione del credito, arrivano 5 consigli utili.
1. Innanzitutto bisogna considerare l’età del bambino/ragazzo ed è poi utile cercare un confronto con altri genitori, in modo da definire una cifra che sia congrua (né troppo esigua, né eccessiva per l’età di chi la riceve) anche perché i ragazzi si confrontano tra di loro condividendo esperienze e consigli di spesa. Definito l’importo e comunicato al figlio, si può anticipare che ci saranno poi degli aumenti con il passare degli anni, ma soltanto se si dimostra di aver sviluppato buone capacità di gestione della somma ricevuta.
2. Cadenza chiara e condivisa. La periodicità con la quale viene corrisposta ai piccoli la cifra concordata deve essere trasparente. Occorre scegliere insieme il giorno della settimana, o del mese, in cui verrà corrisposta la paghetta e poi bisognerà mantenere la promessa, senza saltare mai il pagamento, in modo da educare al rispetto degli impegni finanziari presi: una volta che ci si impegna a pagare un certo importo con una determinata cadenza, non bisogna “saltare” per dare il buon esempio.
3. No agli anticipi sulle scadenze. Occorre essere fermi da entrambi i lati. E’ dunque preferibile non concedere denaro in anticipo rispetto alla data concordata con il bambino. Se ha già speso tutto, dovrà imparare a rinunciare a ciò che non può permettersi e ad attendere la prossima paghetta. Questo passaggio è molto importante per accrescere la consapevolezza del valore dei soldi e del risparmio. Chiaramente la paghetta non riguarderà i bisogni fondamentali del bambino, che verranno comunque soddisfatti.
4. Spesa, risparmio e investimento. Stabilite le regole di base. E’ possibile introdurre i concetti di spesa corrente, risparmio e investimento. In che modo? Ragionando insieme ai bambini sui loro obiettivi: quelli a breve, come figurine, dolcetti o fumetti, quelli a medio, come videogiochi o libri, e quelli a lungo periodo, come bicicletta o smartphone. Per far questo possiamo aiutarci ed aiutarli con strumenti come KRUK planner, un’app disponibile su App Store e Google Play.
5. Condividere il bilancio familiare. Tutti questi passaggi sono occasioni uniche per condividere, anche con i più piccoli, la situazione economico-finanziaria della famiglia. Con sincerità e a piccoli passi, la famiglia può vivere insieme i propri obiettivi di spesa e di risparmio, anche nell’ottica di uscire uniti da un’eventuale situazione di sovraindebitamento. La difficoltà a gestire in modo oculato le proprie risorse economiche, a causa di una non corretta educazione finanziaria, può diventare un grave problema in età adulta portando in alcuni casi a una situazione di sovraindebitamento.