Sembra esserci un alone di mistero che avvolge la sorte delle opere d'arte, spesso trafugate dai musei, che poi riappaiono in circostanze altrettanto misteriose. E' un po' quello che è accaduto a un'opera, parte preziosa della nostra storia, sparita dal Museo del Risorgimento nei primi anni 2000 e ritrovato 19 anni dopo. Stiamo parlando dell scudo di Garibaldi, una preziosa scultura bronzea che venne regalata all'Eroe dei due mondi nel 1878, in segno di affetto e riconoscenza dal popolo siciliano, dopo lo sbarco dei Mille a Marsala.
Il ritrovamento
A ritrovare la scultura bronzea policroma, dedicata a Giuseppe Garibaldi, dono stati i militari del Reparto operativo tuttela patrimonio culturale che ora stanno indagando come l'opera sia potuta finire nella casa di un architetto romano.
L'opera
Unico nel suo genere, lo scudo è di forma circolare, del diametro di 118 centimetri e del peso di circa 50 chilogrammi. Fu realizzato da Antonio Ximenes, padre dello scultore Ettore Ximenes. Al centro, al posto dell'antico brocchetto che serviva per colpire il nemico, sporge una conchiglia (Caprera) sormontata dalla testa di Giuseppe Garibaldi. Fa da cornice una corona di quercia cinta da un nastro: sulle foglie sono incise le principali battaglie combattute da Garibaldi, da Montevideo e Digione. Lo scudo è poi diviso in otto raggi, in ognuno dei quali sono incisi gruppi allegorici che riportano gli stemmi delle principali città italiane, oltre ad icone simboliche che rappresentano la Carità, la Giustizia, la Gloria e la Scienza strategica. L'intero scudo è cinto da una corona d'alloro dove sono incisi i nomi di tutti i cosiddetti “Mille di Marsala”.