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Ecco Creep: l'app contro il cyberbullismo

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Il bullismo e gli atti persecutori in genere stanno diventando sempre più “social”. E' infatti soprattutto in rete che “trolls” e “haters” – termini anglofoni per indicare quegli utenti del web che insultano, minacciano o terrorizzano altri utenti – trovano grazie all'anonimato il loro principale canale di sfogo. Spesso incorrendo anche in reati penali, quali la condivisione di video privati.

Chatbot:  i robot delle chat

E' per contrastare questa nuova realtà – denominata cyberbullismo – che è nato Creep: un progetto europeo di intelligenza artificiale in grado di individuare e previene gli effetti del cyberbullismo tramite il monitoraggio dei social media con assistenti virtuali attivi 24 ore su 24: i chatbot.

Nello specifico, Creep si avvale di un particolare software di analisi semantica che aiuta ad analizzare le parole e le frasi pubblicate sui social network. Poi un chatbot, un assitente virtuale, pone domande alla potenziale vittima di cyberbullismo fornendo un primo supporto e individua il “bullo della Rete” cercando di persuaderlo a desistere, spiegandogli perché sbaglia.

Far desistere il bullo

“Le vittime di cyberbullismo – racconta su Ansa Serena Bressan, project manager della Fondazione Kessler, che ha coordinato il progetto – sono prese di mira non soltanto sui social network più noti, ma anche su piattaforme meno note, come ThisCrush. Con Creep, riusciamo non solo a 'proteggere' i ragazzi bullizzati, ma anche a persuadere gli autori a desistere: capiscono che la Rete non è terra di nessuno”.

Avviato in Trentino, il progetto – promosso e finanziato da Eit Digital – si propone di allargare nei prossimi anni il proprio raggio di azione in Italia ed Europa.

   
   

 

Milena Castigli: