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Covid-19, Usa: le disuguaglianze generano morte

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Le disuguaglianze vengono al pettine al tempo del Coronavirus. E per rendersene conto basta guardare agli Stati Uniti. Qui a morire di Covid-19 sono soprattutto gli afroamericani, perché?

I dati negli Usa

Gli Stati Uniti hanno visto un incremento esponenziale dei contagi da Coronavirus negli ultimi giorni. I casi di positività salgono fino a superare quota 430mila. Superando così anche la Spagna e l’Italia. Per quanto riguarda il numero dei decessi gli Usa registrano più di 14mila vittime, 2000 in più in 24 ore. Una situazione allarmante se si considera che la sanità è privata.

Gli afroamericani, cosa emerge dai dati?

Analizzando i quasi 15.000 decessi, un dato che salta all’occhio: in diversi stati e città la maggior parte dei morti sia di etnia afroamericana. A Chicago, ad esempio, il 69% dei deceduti a causa di CoViD-19 (dati del 6 aprile) è afroamericano: una percentuale inaspettata, considerato che solo il 30% della popolazione della città è di questa etnia. Anche in Louisiana oltre il 7 morti su 10 (/0%) da CoViD-19 sono afroamericani (che rappresentano solo il 32% della popolazione), mentre nella Contea di Milwaukee, dove i cittadini neri sono il 27%, gli afroamericani deceduti sono l’81% del totale.

Il lavoro costringe a spostarsi, rischio contagio

Molti afroamericani sono occupati in lavori che non possono essere svolti da casa in questo periodo: spostarsi coi mezzi pubblici ed entrare in contatto con diverse persone li espone a ulteriori rischi, che i professionisti più abbienti (spesso bianchi) possono invece evitare lavorando da remoto. “Temo che questa situazione sottolineerà ancora di più le differenze tra ricchi e poveri“, ha raccontato Marcus Plescia, direttore sanitario dell’Association of State and Territorial Health Officials, l’associazione dei funzionari sanitari statali e territoriali statunitensi.

Il salario e il livello di salute

Pesa il fatto che molte comunità, non potendo permettersi di pagare, non hanno accesso alla sanità (che in USA è privata), e non possono quindi curarsi. A esacerbare la situazione contribuirebbero anche delle patologie preesistenti: a New Orleans, ad esempio, dove quasi il 60% della popolazione è composta da afroamericani, il tasso di obesità e ipertensione è di molto superiore alla media nazionale. Anche a Chicago la situazione è simile: qui gli afroamericani soffrono spesso di diabete, e di patologie cardiache e respiratorie.

Gianpaolo Plini: