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Covid-19, animali domestici: le 5 domande più frequenti

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Interris.it aveva già raccolto l’appello della Croce Rossa che esortava a non abbandonare assolutamente i nostri amici a quattro zampe. Gli animali domestici non sono portatori del Coronavirus. Ma c’è da dire che questa diceria ha spaventato molti cittadini che in casa hanno un cane o un gatto. Allora cerchiamo di fare chiarezza su un argomento importante. Con delle risposte alle domande più frequenti.

Cosa c’è da sapere

La Asl di Novara ha deciso di fare chiarezza inoltre rimane ferma la possibilità di avere maggiori informazioni tramite la lettura del vademecum messo a punto dall’Ente Nazionale Protezione animali (Enpa). Gli animali domestici non trasmettono il coronavirus. Come già chiarito dal Ministero della Salute, i cani e i gatti non trasmettono il coronavirus, ma potrebbero trasportarlo in maniera passiva sulla superficie del corpo, si raccomanda pertanto di disinfettare le zampe del proprio animale al rientro della passeggiata. “La possibilità che capiti un passaggio dalle zampe alla casa e infine all’uomo è altamente improbabile – ha spiegato alla Stampa Luca Robutti, presidente dell’ordine dei Medici Veterinari della provincia di Savona- La candeggina non va assolutamente usata, neanche se diluita. Se proprio si ha la necessità di pulire la zampe del proprio cane si possono usare acqua e un poco di sapone neutro sciacquando accuratamente. In commercio, anche se in questi giorni può essere più difficile reperirle, esistono anche salviette e detergenti appositi a base di clorexidina sicuri e certificati“.

La passeggiata

Posso portare fuori il cane? Tutta l’Italia in questi giorni sta facendo i conti con la diffusione del virus Covid-19 e deve adeguarsi al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri le cui disposizioni possono essere riassumersi con la raccomandazione di restare a casa e spostarsi solo per situazioni di necessità. I cani possono essere portati fuori per espletare i propri bisogni. Si raccomanda di non uscire dal comune di detenzione o di residenza del proprietario. La passeggiata deve avvenire nelle vicinanze della abitazione del detentore o del proprietario e per il tempo strettamente necessario.

Il veterinario

Posso andare dal veterinario? Le visite sono possibili in caso di emergenza, in questo caso infatti si verifica lo “stato di necessità” richiesto dal decreto. Consigliamo di contattare telefonicamente il veterinario per valutare insieme la sussistenza della situazione di emergenza prima di recarsi presso l’ambulatorio. Qualora la visita fosse urgente, ricordatevi di portare con voi l’autocertificazione compilata che dovrà essere esibita alle forze dell’ordine in caso di controllo.

Cibo ai gatti

Colonie feline, posso portare cibo ai gatti? I responsabili di colonie feline posso continuare ad accudire i gatti che devono ricevere cure costanti e possibilità di rifornirsi di cibo, anche se la colonia si trova in un Comune diverso da quello di residenza. Portare con sé l’autocertificazione compilata per gli spostamenti, accompagnata da attestazione di incarico da parte dell’Associazione gestrice della colonia e permanere presso la colonia solo per il tempo strettamente necessario.

Uomini in isolamento e gli animali?

E se sono in isolamento fiduciario o ricoverato? Gli animali possono essere affidati temporaneamente a parenti, amici o vicini in grado di occuparsi di loro. Ricordiamo che anche durante la movimentazione degli animali, deve esserne sempre garantito il benessere psico-fisico. In alternativa all’affidamento temporaneo, deve essere cercata una sistemazione presso una pensione privata. Come sottolinea l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA). In caso di impossibilità di accudimento è assolutamente necessario avvisare il servizio veterinario pubblico e/o la Polizia Locale riguardo alla presenza degli animali presso l’abitazione del ricoverato. È consigliabile appendere alla porta di casa, o lasciarlo in casa ben in vista (insieme al libretto sanitario), un modulo che avvisi della presenza del nostro amico a quattro zampe affinché qualcuno si occupi di accudirlo.

Gianpaolo Plini: