La necessità più grande in questo momento è fare test alla popolazione. La domanda che preoccupa gli scienziati e i governi è: quanti asintomatici positivi ci sono? Ma i tamponi sono pochi e anche i lavoratori per esaminarli. Dall’altra parte dell’oceano Amazon cerca di trasformare parte dei suoi stabilimenti in strutture per analizzare e testare i propri dipendenti.
La sfida di Amazon
Per testare i propri dipendenti, in una fase in cui i tamponi continuano a scarseggiare, Amazon sta costruendo in Usa un suo laboratorio, e auspica di poter sottoporre a esame i primi lavoratori “presto”. Obiettivo della compagnia, alle prese con la presenza di dipendenti positivi in una sessantina di stabilimenti e anche in Italia, è riuscire a mantenere aperte in sicurezza, evitando contagi, le attività nei magazzini. Bisogna continuare a consegnare le merci ai clienti.
Le dichiarazioni del colosso
Il colosso di Jeff Bezos spiega di aver messo in piedi un gruppo di lavoro per il laboratorio con diverse figure professionali interne. “Non siamo sicuri di quanto lontano arriveremo in tempi utili, ma riteniamo che valga la pena provare e siamo pronti a condividere tutto ciò che apprenderemo”. “Ad oggi abbiamo apportato più di 150 cambiamenti agli stabilimenti nel mondo per assicurare la salute e la sicurezza dei dipendenti”, evidenzia Amazon in una nota. “Un passo successivo potrebbe essere il test di tutti i dipendenti, inclusi gli asintomatici”. Ma per ora “I test sono fortemente razionati”. Testare tutte le persone con regolarità, osserva l’azienda, consentirebbe di mettere in quarantena e curare chi è positivo, mentre gli altri “Potrebbero rientrare nell’economia in sicurezza”.