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Coronavirus: nulla è come prima, neanche la festa di San Gennaro

Tutto quello che c'è da sapere sulla celebrazione del Santo Patrono di Napoli e della Campania ai tempi della pandemia

Oggi è San Gennaro, patrono di Napoli e della Campania, da sempre celebrazione molto popolare e partecipata durante la quale si attende il miracolo della liquefazione del sangue del Santo: una folla si raduna di solito dentro il Duomo di Napoli e nel piazzale antistante per assistere al miracolo del sangue, momento in cui ognuno chiede una Grazia o prega per i suoi cari.

Questo almeno è quello che è accaduto fino all’anno scorso, nel periodo pre-pandemia: ora in piena emergenza sanitaria, con i contagi da coronavirus che crescono giorno dopo giorno, anche il giorno San Gennaro non è più lo stesso, anche se tutto è stato organizzare per preservare il rito e le tradizioni.

Le regole anti-coronavirus

La celebrazione avverrà con non oltre duecento persone in cattedrale, compresi celebranti e coro; previsti un maxischermo nella basilica di santa Restituta per altre 100 persone e due maxi schermi sul sagrato del duomo per 300 persone. Severamente vietati gli assembramenti e il tradizionale bacio dei fedeli alle reliquie del sangue del Patrono.

La preghiera del cardinale Sepe

“Prego San Gennaro affinché faccia guarire tutti i malati e perché finisca quanto prima questa pandemia che ci sta distruggendo psicologicamente, fisicamente e anche spiritualmente” ha detto nei giorni scorsi il Cardinal Sepe, arcivescovo di Napoli.

Cosa c’è da sapere per partecipare alla celebrazione

Questa mattina le porte del Duomo saranno aperte alle 9 e non ci sarà la messa delle 8, al termine della quale sarebbero state necessarie le operazioni di sanificazione prima di consentire l’accesso dei fedeli per San Gennaro.

Alle 9.45 il cardinale Sepe si recherà nella Cappella del Santo, che quest’anno sarà vuota, senza le “Parentidi San Gennaro”, dove con l’aiuto dell’Abate monsignor Vincenzo De Gregorio, il sindaco Luigi de Magistris e il vice presidente della Deputazione duca Riccardo Carafa d’Andria, procederà all’apertura della cassaforte che contiene il reliquiario con le ampolle del sangue.  

La liturgia sarà trasmessa in diretta televisiva dall’emittente Canale 21, da Tv2000 e dal server Maria TvProvider. 

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